Trent’anni dopo il genocidio in Ruanda, a Roma un’occasione di riflessione e memoria

di claudia
genocidio in ruanda

Venerdì 12 aprile, a Roma, dalle 9.30 alle 13.30 presso la Sala di Vittorio, Corso Italia 25 BENE RWANDA Onlus e CGIL organizzano a Roma una manifestazione pubblica per raccontare ciò che è accaduto nel 1994 in Ruanda e per riflettere sugli attuali conflitti nel mondo. Nell’estate del 1994, in Rwanda si consumava una delle più grandi tragedie della storia moderna: nel giro di tre mesi, tra il 6 aprile e il 19 luglio 1994, un milione di cittadini Tutsi e Hutu moderati venivano trucidati dagli estremisti appartenenti alla maggioranza Hutu. Un omicidio ogni dieci secondi avveniva sotto gli occhi indifferenti della comunità internazionale che ignorò le invocazioni d’aiuto del Generale Dal- laire, comandante della missione di pace dell’Onu.

Appuntamento venerdì 12 aprile, a Roma, dalle 9.30 alle 13.30 presso la Sala di Vittorio, Corso Italia 25.

Partecipano: BENEDETTO TRUPPA Segretario Fillea CGIL Roma e Lazio. Introduzione storica | FRANCOISE KANKINDI. Presidente Associazione Bene Rwanda Onlus

Le ferite del silenzio | YOLANDE MUKAGASANA
Sopravvissuta al genocidio, scrittrice e vincitrice
della menzione Unesco per l’educazione alla pace

La coscienza e l’autocritica | MONI OVADIA
Attore, cantante e scrittore

I giusti e la memoria del bene | GABRIELE NISSIM
Scrittore, Presidente Gariwo

Il lavoro e la giustizia sociale | ERIC MANZI
Vice Segretario Generale della Confederazione
Internazionale dei Sindacati (CSI)

Conclusioni | LARA GHIGLIONE
Segretaria confederale CGIL Nazionale

Modera MARCO TROVATO
Direttore editoriale Rivista Africa

BENE RWANDA, che in lingua Kinyarwanda significa “figli del Rwanda”, è un’associazione “no profit” fondata e diretta da cittadini ruandesi, che risiedono e lavorano da anni in Italia, che conta fra i suoi membri anche moltissimi cittadini italiani. Dal 2006 organizza la Giornata della Memoria per il genocidio del Rwanda. L’associazione è presente con i suoi membri, e in particolare con i sopravvissuti del genocidio, nelle scuole superiori di Roma per portare la testimonianza diretta dell’orrore di ogni guerra.

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