Uno degli ultimi provvedimenti di Donald Trump penalizza gli africani. Il presidente, sconfitto alle ultime elezioni e in fase di transizione, ha approvato una norma secondo la quale i cittadini di 15 Paesi africani dovranno inviare garanzie fino a 15.000 dollari se vorranno restare negli Stati Uniti. La norma, che è temporanea, entrerà in vigore il 24 dicembre. Il programma pilota di sei mesi fungerà da deterrente per coloro che si fermano oltre i loro visti, siano essi visti turistici o di affari. La regola del visa bond si rivolge ai Paesi i cui cittadini hanno «un tasso di soggiorno eccessivo» che ora saranno tenuti a versare una garanzia rimborsabile di 5.000, 10.000 o 15.000 dollari.
Sebbene quelle nazioni abbiano tassi più elevati di soggiorni oltre il limite, hanno però relativamente pochi viaggiatori negli Stati Uniti. I Paesi africani colpiti sono: Angola, Burkina Faso, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Eritrea, Gambia, Guinea-Bissau, Liberia, Libia, Mauritania, Sudan, Sao Tome e Principe, Capo Verde, Burundi.
Il presidente uscente Donald Trump ha fatto della limitazione dell’immigrazione una parte centrale del suo mandato di quattro anni. Il presidente eletto Joe Biden, un democratico, si è impegnato invece a riformare molte delle politiche di immigrazione del presidente repubblicano, anche se l’operazione potrebbe richiedere mesi o anni.