«Perché dobbiamo continuare a far arrivare qui gente da questi Paesi di merda?». Quante volte avete sentito pronunciare questa frase? Dipende da quali ambienti frequentate, ma spesso nei bar, nelle trattorie, sui bus si sentono espressioni di questo tipo riferite ai migranti e ai loro Paesi. Sono deplorevoli e disgustose ma, finché rimangono in quegli ambiti, fanno poco danno. Diverso se a pronunciarle è un signore che si chiama Donald Trump, il Presidente degli Stati Uniti che, secondo quanto riporta il «Washington Post», avrebbe pronunciato quella frase in un colloquio alla Casa Bianca. Non solo, ma avrebbe rincarato la dose affermando che «tutti gli immigrati haitiani ultimamente entrati in Usa hanno l’Aids» e che «i nigeriani non torneranno mai alle loro capanne» in Africa.
Ma il capo dello Stato della maggiore superpotenza può permettersi un linguaggio simile? No, non può. Anche se poi ha smentito, da un leader come lui non si può tollerare una boutade di questo tipo perché dimostra anzitutto di non conoscere la ricchezza culturale e la complessità sociale di un continente come quello africano. La Nigeria, nello specifico, è un continente nel continente. Un Paese nel quale vivono fianco a fianco popoli di fedi e tradizioni diversissime e antichissime. Un Paese nel quale molte multinazionali (anche statunitensi) hanno lavorato, nel disprezzo delle popolazioni locali, creando povertà e, quindi, emigrazione. L’ignoranza possiamo giustificarla negli avventori di un bar, non in un Presidente statunitense.
L’ignoranza però non è fine a se stessa. Purtroppo è destinata ad avere forti ricadute. Una dichiarazione simile di un Presidente degli Stati Uniti rischia di diventare una parola d’ordine per le frange più estremiste negli Stati Uniti e una provocazione per i fondamentalisti anti Usa nel mondo. E pensiamo che il clima di scontro internazionale in atto (pensiamo alla Corea del Nord) non ne tragga giovamento.
Ma forse tutto questo non interessa a Trump. Forse lo fa apposta a pronunciare quelle frasi. Forse lo fa per provocare. Convinto com’è che il grande pulsante atomico sulla sua scrivania gli dia diritto di dire tutto e il contrario di tutto. Ma, soprattutto, cose senza senso.