Tunisia – Commissione Giustizia e Verità al via

di Enrico Casale
tunisia

Ieri, martedì 29 maggio, è stato inaugurato a Gabes, nel sud della Tunisia, il primo processo della Commissione Giustizia e Verità. Questa udienza è la prima di una serie che cercheranno di rivelare la verità su anni di dittatura e per rendere giustizia alle vittime del regime. Tredici camere specializzate sono state istituite nel Paese per fare luce su questi casi.

Questo primo processo riguarda il caso Matmati Kamel, un attivista islamico che è morto sotto tortura nel 1991. Sono accusate quattordici persone, tra cui l’allora presidente Zine El Abidine Ben Ali che poi è fuggito e ora risiede in Arabia Saudita. Sono accusati di omicidio, tortura e sparizione forzata.

Morto poco dopo essere stato rapito dalla polizia nel 1991, Kamel Matmati è stato ufficialmente riconosciuto come morto nel 2015, 24 anni dopo. Oggi sua moglie Latifa si aspetta molto da questo processo: «Spero che la verità venga svelata. Voglio quelli che l’hanno fatto per portarmi il corpo di mio marito. Che posso seppellirlo. Anche se restano solo le ossa, voglio seppellirlo, sapere dov’è la sua tomba per potermi raccogliere in preghiera».

Fuori dall’aula l’emozione era palpabile. Dozzine di persone hanno gridato «No all’impunità».

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