Centinaia di tunisini hanno manifestato ieri a Sfax (nel centro-est del Paese) per protestare contro il deterioramento della situazione ambientale dovuto a una crisi dei rifiuti che persiste dallo scorso anno. Lo riportano i media tunisini.
Nella seconda città della Tunisia ci sono state due proteste: la prima si è tenuta su invito del Sindacato regionale del lavoro (non governativo) davanti alla sede del governatorato di Sfax e la seconda su invito delle Organizzazioni della società civile (Osc), davanti al municipio, entrambe organizzate per protestare contro la crisi sanitaria in corso, che ha portato all’accumulo dei rifiuti in tutto il governatorato da più di un anno. Il governatorato di Sfax è un importante centro economico nel sud della Tunisia e conta circa un milione di abitanti.
I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del governatore di Sfax, Fakher Fakhfakh, “per la sua incapacità di gestire la crisi”. Il vice segretario generale del sindacato regionale di Sfax, Mohamed Abbas, ha chiesto la rimozione dei rifiuti, la chiusura degli impianti di incenerimento e delle discariche abusive: “Chiediamo al capo dello Stato di licenziare il governatore di Sfax per la sua incapacità di gestire la crisi”, ha detto alla stampa.
Montagne di rifiuti invadono le strade e le vie di Sfax, e sono fonte di cattivi odori e proliferazione di insetti e ratti. Si teme anche il diffondersi di epidemie. La crisi è dovuta a una decisione del Tribunale che ha portato alla chiusura della discarica principale di Agareb.
Mercoledì, il presidente tunisino Kais Saied ha chiesto alla ministra dell’Ambiente Leila Chikhaoui di agire immediatamente per porre fine al disastro ambientale a Sfax. In un comunicato stampa, Saied ha detto che la situazione ambientale a Sfax è “anormale, l’obiettivo è quello di risolvere la situazione con ogni mezzo”.