La commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo nota una “concentrazione dei poteri nelle mani del presidente” della Repubblica tunisina, Kais Saied, e osserva “con la massima preoccupazione il netto e continuo deterioramento della situazione politica, economica e sociale, ulteriormente esacerbata dal Covid e dalla guerra della Russia contro l’Ucraina. C’è un urgente bisogno di riforme e in questo processo, incoraggiamo un’ampia gamma di proposte, da tutte le sfere della società tunisina.”
Il messaggio è contenuto in una Dichiarazione della la Commissione esteri del Parlamento europeo, diffusa a seguito della visita di quattro eurodeputati (Michael Gahler, Javier Nart, Jakop Dalunde e Andrea Cozzolino) in Tunisia tra l’11 e il 13 aprile.
“Riconosciamo che i tunisini continuano ad avere un desiderio di democrazia, prosperità e di vivere dignitosamente”, scrive la commissione, incoraggiando i tunisini a “impegnarsi in un dialogo nazionale e inclusivo per porre fine alla crisi politica”. La dichiarazione sottolinea che questo dialogo deve includere rappresentanti del governo, partiti politici, sindacati, rappresentanti della società civile e organizzazioni di donne, “perché questa crisi può trovare una soluzione solo con la piena partecipazione di tutte le suddette parti interessate”.
L’Unione europea – precisa la dichiarazione – continuerà a sostenere la Tunisia e a concederle un’assistenza finanziaria urgente e sostanziale, nonché assistenza tecnica per sforzi inclusivi e trasparenti a favore delle riforme politiche ed economiche, compresa l’assistenza per valutare le opzioni per la riforma elettorale .
Ricordando il decennio di transizione democratica attuato in Tunisia, gli eurodeputati sottolineano che “il mondo ha assistito a un miglioramento senza precedenti dei diritti e delle libertà fondamentali in Tunisia. Il Paese è stato un modello di libertà nel mondo arabo”.
Negli ultimi giorni, da delegazione di eurodeputati ha avuto l’opportunità di incontrare molti omologhi tunisini, tra cui il presidente, il governo, i partiti politici, i sindacati, l’autorità elettorale nazionale e la società civile. “Abbiamo sottolineato nelle nostre discussioni che la legittimità politica sia del presidente che dei membri eletti del parlamento deriva in egual modo dal popolo e dalla stessa Costituzione”, hanno affermato.
Inoltre, si è avuta la “ferma impressione che il popolo tunisino abbia piena fiducia nella professionalità e neutralità dell’Alta Autorità Indipendente per le Elezioni (Isie), dimostrate nelle precedenti elezioni”, motivo per il quale si invita a “preservarne l’indipendenza”.