Il leader del partito tunisino Ennahda, Rached Ghannouchi, è stato condannato a un anno di carcere e a una multa da 1.000 dinari (300 euro) dalla Camera specializzata in casi di terrorismo del tribunale di Tunisi. Il leader politico islamista è stato condannato in contumacia per apologia del terrorismo. Contro Ghannouchi aveva sporto denuncia un sindacato di polizia per parole ritenute estremiste e degradanti.
Dal 24 aprile il leader del partito islamista, in detenzione, rifiuta di presentarsi a nuove udienze, a ogni citazione in giudizio, ritenendo di non avere diritto a un giusto processo e che il procedimento a suo carico sia “motivato da ragioni politiche”.
Da quando il presidente Kais Saied ha decretato lo stato d’eccezione il 25 luglio 2021, l’uomo forte del partito Ennahda è nel mirino della giustizia tunisina, nel contesto di una decina di fascicoli che vanno dalle dichiarazioni estremiste al sospetto di riciclaggio di denaro.
Secondo i suoi sostenitori, è un accanimento politico che prende di mira anche quasi una dozzina di oppositori di altre tendenze politiche imprigionati da metà febbraio.