Tunisia, giornale online boicotta le elezioni parlamentari

di claudia

Il giornale tunisino online Business News ha deciso di boicottare le elezioni parlamentari anticipate in Tunisia, la cui campagna elettorale è iniziata il 25 novembre. Lo annuncia lo stesso sito online spiegando che la decisione è stata approvata con un voto del comitato di redazione allargato, che include tutti i giornalisti di Business News e Business News Arabe, ovvero redattori, operatori video, moderatori di commenti e gestori di comunità.

“Durante questo incontro di lunedì, i giornalisti erano divisi. Idem per gli editori – spiega la testata -. Era necessario decidere se il giornale avrebbe coperto o meno queste elezioni legislative. Ognuno dei membri doveva dare una risposta motivata. La decisione finale spettava al comitato di redazione, composto dal caporedattore e dai tre caporedattori. Questo doveva tener conto dei voti dei giornalisti, dei vincoli giuridici, del polso politico e del diritto fondamentale dei lettori del giornale”.

I membri a favore della copertura mediatica hanno sostenuto l’argomento del diritto dei lettori a un’informazione indipendente. Hanno sottolineato il dovere professionale e morale del giornalista di informare il pubblico. Ricordano come Business News ha coperto le elezioni dal 2011, come il giornale ha notato le molteplici infrazioni dei vari candidati, le falsità e le assurdità contenute in diversi programmi, e il buon senso di altri. In ciascuna di queste elezioni, la parola d’ordine del giornale è stata quella di difendere i programmi che invocavano una Tunisia repubblicana, laica e progressista.

Le argomentazioni dei giornalisti contrari alla copertura elettorale non sono meno sensate. Ricordano anzitutto la nuova normativa e il decreto-legge n. 54 del 13 settembre 2022. La critica a qualsiasi candidato o all’Isie espone il giornalista a pene che vanno dai cinque ai dieci anni di reclusione. Questo decreto legge ora impedisce ai giornalisti di svolgere correttamente il proprio lavoro in condizioni ordinarie. Mettere in discussione la neutralità dell’Isie o dei suoi risultati ci espone alle stesse sanzioni. “Alla luce dello svolgimento del referendum del 25 luglio e alla luce delle decisioni arbitrarie dell’Isie assunte nelle ultime settimane, ci è evidente che le elezioni legislative del 2022 non si svolgeranno in condizioni ordinarie e che non andranno da tutte essere caratterizzati dalla necessaria trasparenza ed integrità”.

Tra le decisioni “arbitrarie” dell’Isie che impediscono il lavoro ordinario dei giornalisti, si segnala il divieto di trasmettere “exit poll” o addirittura l’autoconcessione delle prerogative dell’Haica, ovvero il controllo dei media. Una decisione contraria a quanto previsto dal decreto-legge 116, abusiva e aberrante quando sappiamo che l’Isie non ha né le conoscenze né i mezzi umani e materiali per controllare ciò che i media trasmettono.

Anche se i giornalisti di Business News decidessero di ignorare le intimidazioni giudiziarie e affrontare con coraggio il decreto legge 54 e le decisioni dell’Isie, è tecnicamente impossibile osservare la neutralità obbligatoria nei confronti dei 1058 candidati. “Di quale dei candidati riporteremo le parole o l’intervista? Chi ignoreremmo e perché? Quali regioni copriremo? Abbiamo il diritto di prendere in giro l’uno e non l’altro? E le candidate donne? Meritano una copertura speciale, loro che sono sottorappresentate in queste elezioni legislative, con solo 122 candidate.

“Non solo il decreto-legge 54 è draconiano e pericoloso, ma lo stesso codice elettorale e le decisioni arbitrarie dell’Isie impediscono una copertura conforme agli standard professionali e all’etica”, scrive Business News.

La maggioranza dei presenti ha votato a favore del boicottaggio delle elezioni del 17 dicembre.

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