È Hichem Mechici, da cinque mesi ministro dell’Interno, il collaboratore scelto dal presidente Kais Saied per formare un nuovo governo e assumere l’incarico di primo ministro della Tunisia.
Il 46enne Mechichi non era appoggiato da alcun partito politico, segno, secondo alcuni osservatori, di una certa distanza che Saied vuole mantenere dai partiti politici e dalle loro querelle.
L’avvicendamento avviene infatti in un contesto teso, che vede il presidente del Parlamento Rached Ghannouchi, leader del partito islamico Ennahda, destinatario di una mozione di sfiducia. Pochi giorni fa, era stata una mozione di sfiducia a far vacillare l’ex primo ministro Elyes Fakhfakh, costretto a dimettersi il 15 luglio scorso, e ad affrontare un’inchiesta per conflitto di interesse.
Giurista di formazione, titolare di un master in pubblica amministrazione ottenuto presso l’Ena di Strasburgo, Mechichi è stato membro della commissione anti-corruzione dopo la caduta del regime di Zine el Abidine Ben Ali e ha lavorato, fino al 2013, come capo investigatore presso l’Autorità nazionale anti-corruzione. È stato consigliere di uno dei fondatori del partito Nidaa Tounes, Mahmoud Ben Romdhane, prima che quest’ultimo lasciasse il partito. Nel febbraio scorso è stato nominato consigliere del presidente Saied, pochi giorni prima della sua nomina a ministro dell’Interno.
Mechichi ha un mese, a partire dal 26 luglio, per presentare un governo.