La Tunisia ha un nuovo governo che, per ottenere la fiducia, dovrà passare sotto le forche caudine di un Parlamento frammentato. Il premier incaricato tunisino, Elyes Fakhfakh, ha annunciato la sua squadra: 29 ministri e un sottosegretario i cui nomi tuttavia saranno rivisti nei giorni che restano alla fine del termine massimo del 20 febbraio per la formazione del governo, al fine di trovare un consenso politico più ampio.
D’intesa con il presidente Saied, «consci della responsabilità e della scelta che comporta per il Paese, abbiamo deciso con il capo dello Stato di usare i giorni che restano per la formazione del governo per studiare le opzioni costituzionali, giuridiche e politiche» per la presentazione del governo, ha detto Fakhfakh.
Tre settimane di concertazioni non sono bastate al premier incaricato per maturare l’appoggio dei vari partiti necessario ad avere i 109 voti minimi per la fiducia in Parlamento. Il partito di maggioranza relativa, l’islamico Ennahdha, che può comunque contare su una manciata di ministri nella formazione annunciata, ha dichiarato che non darà la fiducia al governo in questa forma, chiedendo una squadra maggiormente inclusiva che comprenda, in particolare, il secondo partito del Paese, Qalb Tounes. Da ricordare che nel Parlamento fuoriuscito dalle elezioni legislative di ottobre nessuna forza politica supera il 25% dei consensi.