La Tunisia, ancora una volta messa alla prova dagli attacchi dell’Isil, riflette su come tutelare la propria sicurezza. Lunedì 55 persone, tra cui 36 jihadisti, sono morte nello scontro a fuoco ingaggiato da miliziani del sedicente Stato islamico provenienti dalla vicina Libia, che hanno attaccato le forze dell’ordine tunisine a Ben Guerdane.
Il premier Habib Essid ha dichiarato che l’incursione mirava ad instaurare un califfato dell’Isil nella città di confine e a destabilizzare la Tunisia. Essid ha aggiunto: «La lezione che possiamo trarre da questo attacco è che dobbiamo sempre restare vigili, dobbiamo contare sui nostri mezzi e assicurarci di essere sempre pronti a reagire fermamente e velocemente ad eventuali attacchi ulteriori». All’indomani dell’attentato, si è registrato un nuovo scambio di colpi di arma da fuoco a Ben Guerdane, dove agenti e militari tunisini danno la caccia ai terroristi fuggitivi. Un jihadista dell’Isil sarebbe stato ucciso e un altro catturato.
(10/03/2016 Fonte: EuroNews)
Tunisia – Il Premier Essid: «Isis vuole creare un califfato nel nostro Paese»
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