Il Coordinamento nazionale dei movimenti sociali ha invitato i tunisini e le organizzazioni nazionali e internazionali a venire in aiuto dei migranti subsahariani in Tunisia. In un comunicato stampa, il Coordinamento ha sottolineato la necessità di fornire assistenza umanitaria ai migranti, che “in questo periodo di caldo estremo soffrono di sete, fame e malattie”.
L’organizzazione ha inoltre sottolineato l’importanza di istituire un comitato nazionale di soccorso umanitario. “La crisi dei migranti subsahariani è una crisi umanitaria che richiede la mobilitazione di tutti i cittadini tunisini” ha dichiarato il coordinamento esortando alla solidarietà e ricordando l’importanza di salvare le vite umane, che sono un “diritto umano fondamentale”.
Il Coordinamento ha poi denunciato “tutte le forme di discriminazione razziale e di violenza” aggiungendo che lo Stato tunisino ha la responsabilità di preservare la sicurezza fisica dei migranti.
Una settimana fa a Sfax sono scoppiati scontri tra migranti subsahariani e residenti locali, che hanno causato la morte di un cittadino tunisino di 41 anni. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sfax 1 ha ordinato l’arresto di tre migranti subsahariani sospettati di aver commesso il reato. Questo tragico episodio ha esacerbato ulteriormente gli animi e fornito il pretesto per ulteriori violenze.
Da parte sua, il presidente della Repubblica, Kais Saied, ha respinto le accuse rivolte al suo operato da una parte della comunità internazionale e dichiarato sabato che i migranti subsahariani in Tunisia sono stati “trattati bene, contrariamente alle affermazioni di alcuni”, sottolineando che “le forze di sicurezza hanno protetto queste persone che sono venute a stabilirsi in Tunisia”. Durante l’incontro con il presidente della Mezzaluna Rossa tunisina, ha inoltre affermato che le autorità forniranno tutto il supporto necessario ai migranti alle frontiere.