In Tunisia, l’impatto del Covid-19 è stato duro, ma l’economia si sta lentamente riprendendo dopo l’emergenza. Secondo un rapporto elaborato dall’Istituto nazionale di statistica, in collaborazione con la banca mondiale, l’88,7% delle imprese è operativo. Di queste, il 24,5% non ha mai fermato la produzione e il 64,2% ha riaperto solo dopo l’interruzione. Anche se non per tutte le imprese la ripresa è stata semplice. Il 35% delle società attive ha dichiarato di temere di non farcela e di ipotizzare la chiusura nei prossimi mesi e il 72,4% ha dichiarato di avere forti difficoltà a coprire le spese.
Secondo il rapporto, l’88,8% delle aziende ha subito un calo del fatturato a partire dall’aprile 2020 e, con esso, una forte riduzione dei flussi di cassa. La mancanza di liquidità non è stata sopperita dal sostegno delle istituzioni finanziarie: il 61,1% delle aziende ha dichiarato di aver difficoltà nell’accedere ai servizi finanziari.
Sul fronte dell’occupazione, il 50,1% delle aziende ha dichiarato di non aver modificato il proprio organico né la propria organizzazione produttiva. Solo il 18,7% avrebbe concesso ferie pagate e il 9,6% congedo non retribuito. Anche se l’11,5% delle aziende ha dichiarato di aver tagliato i salari e il 4,5%ha dichiarato di aver fatto ricorso a licenziamenti.
Per far fronte alla crisi sanitaria, il 12,5% delle aziende ha aumentato la propria presenza online. E questo, al fine di facilitare il telelavoro. In effetti, il 13,3% delle aziende ha elaborato piani di continuità aziendale che includevano lo smart-working.