Attentato kamikaze in Tunisia. Due terroristi suicidi si sono fatti esplodere ieri mattina davanti all’ambasciata americana di Tunisi, nella zona residenziale di Berges du Lac, a una dozzina di chilometri dal centro della capitale. Gli uomini erano a bordo di una motocicletta con esplosivo, avrebbero cercato di entrare nella sede diplomatica e poi si sarebbero fatti saltare in aria.
La bomba ha ucciso i jihadisti e un agente della sicurezza tunisina – il tenente Taoufik Missaoui – ferendone altri quattro e una passante, demolendo l’ingresso coperto della sede diplomatica e distruggendo un’automobile, ma apparentemente senza causare altri danni.
Quello di ieri è il più grave attacco dal 27 giugno 2019, quando tre attentati avevano colpito il Paese: due kamikaze – un uomo e una donna – erano entrati in azione nel centro della capitale Tunisi, mentre un commando aveva attaccato un’infrastruttura di teletrasmissione protetta dai militari sul Monte Orbata, nel governatorato di Gafsa.
La storia recente della Tunisia post-2011 è costellata di attentati. Nell’ottobre 2018, una donna si è fatta esplodere sulla Avenue Habib Bourguiba di Tunisi, provocando circa 20 feriti, in gran parte agenti di polizia. L’8 luglio del 2018, sei membri delle forze di sicurezza tunisine sono morti in seguito a un attentato terroristico contro un convoglio della Guardia nazionale tunisina nel governatorato di Jendouba, al confine con l’Algeria.
Andando a ritroso, nel marzo del 2016, lo Stato Islamico era quasi riuscito a instaurare una sua «provincia» nei territori tunisini al confine con la Libia. La città meridionale di Ben Guerdane fu attaccata tre anni fa da gruppi armati dell’Isis che tentarono di prendere il controllo di strutture militari e civili. La battaglia, durata due giorni, portò alla morte di 18 civili e membri delle Forze armate; altre nove persone vennero ferite; i terroristi uccisi furono 35, mentre altri sette sono vennero arrestati.
Nel 2015 la Tunisia è stata colpita da tre gravissimi attentati terroristici rivendicati dallo Stato islamico. Il primo è avvenuto il 18 marzo al Museo del Bardo di Tunisi ed è costato la vita a 24 persone. Il secondo si è verificato il 26 giugno sulla spiaggia di Sousse con 38 turisti stranieri morti, di cui 30 di nazionalità britannica. Il terzo è avvenuto il 24 novembre del 2015 contro un bus della guardia di sicurezza presidenziale, in cui sono morte 12 persone. L’8 luglio del 2018, sei membri delle forze di sicurezza tunisine sono morti in seguito a un attentato terroristico contro un convoglio della Guardia nazionale tunisina nel governatorato di Jendouba, al confine con l’Algeria.