Il governo tunisino deve migliorare la gestione delle reti idriche e porre fine allo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere del Paese, “questioni che diventano sempre più urgenti nel contesto del cambiamento climatico globale e della necessità di garantire a tutte le persone l’accesso all’acqua potabile”. Questo l’appello e le parole pronunciate dal relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani all’acqua potabile e ai servizi igienici, Pedro Arrojo-Agudo, al termine della sua visita in Tunisia dal 18 al 29 luglio.
“La scarsità d’acqua non può giustificare il mancato rispetto dei diritti umani all’acqua potabile e ai servizi igienici. Il governo tunisino dovrebbe dare priorità all’acqua potabile, riservando la massima qualità dell’acqua disponibile per le persone, a prescindere da quanto possano essere redditizi altri usi, come l’irrigazione agroalimentare o lo sfruttamento dei fosfati”, ha dichiarato Arrojo-Agudo in un messaggio diffuso anche su Twitter.
Secondo Arrojo-Agudo, il governo tunisino dovrebbe porre fine allo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere come base per adattarsi ai cambiamenti climatici, chiudere i pozzi illegali e rendere obbligatorio l’uso di contatori per controllare l’estrazione dell’acqua.
“Gli acquiferi sono i polmoni d’acqua della natura e devono essere gestiti come riserve strategiche per far fronte a siccità straordinarie che tenderanno ad essere più prolungate e intense”, ha detto sottolineando che “la scarsità d’acqua non può giustificare il mancato rispetto dei diritti umani all’acqua potabile e ai servizi igienici”.
Da una nota dell’Onu si apprende che, durante la sua visita, Arrojo-Agudo ha incontrato rappresentanti del governo, autorità locali, membri della comunità e della società civile.
Il relatore speciale delle Nazioni Unite ha elogiato la Tunisia per gli sforzi compiuti per estendere la rete idrica nazionale e ha lodato il sistema di tariffe sociali per l’acqua e i servizi igienici, che garantisce prezzi accessibili. Tuttavia, mentre il governo ha adottato misure per migliorare i sistemi igienico-sanitari urbani, “le popolazioni rurali non godono di alcun sostegno e devono far fronte a forniture contaminate”, ha denunciato.
Arrojo-Agudo ha anche espresso preoccupazione per le perdite che causano frequenti interruzioni dell’acqua e per le intrusioni di contaminanti nella rete che ne compromettono la potabilità. Ha quindi invitato le autorità a promuovere un piano di rinnovamento delle reti.
“Suggerisco di fornire ogni settimana alle comunità rurali e alle scuole una piccola quantità di acqua potabile per persona, per evitare che si ammalino o che debbano comprare l’acqua dai venditori”, ha detto precisando di sperare in “un processo di decentralizzazione, in cui i comuni giochino un ruolo sempre più importante nei servizi idrici e igienico-sanitari”.
Arrojo-Agudo ha presentato al Governo i risultati preliminari della sua visita. Presenterà un rapporto completo con le sue raccomandazioni al Consiglio dei diritti umani nel settembre 2023.