Il parlamento della Tunisia ha approvato una serie di articoli della nuova legge anti-terrorismo, che prevede condanne fino alla pena di morte. I deputati stanno votando da ieri il provvedimento, che amplia i poteri del governo. Dei 139 articoli del testo, i tre approvati oggi prevedono di punire con la morte i terroristi, nonostante l’opposizione delle associazioni per i diritti umani e una moratoria che di fatto blocca da 25 anni le esecuzioni nel paese.
Il presidente Beji Caid Essebsi ha dichiarato lo stato di emergenza, dopo gli attentati degli ultimi mesi rivendicati dal gruppo Stato islamico. Il 26 giugno, uno studente ha sparato sulla spiaggia della località turistica di Sousse, uccidendo 38 turisti stranieri, quasi tutti britannici. Il 18 marzo, due uomini armati hanno attaccato il museo del Bardo di Tunisi, uccidendo 22 persone, tra cui quattro italiani.
La nuova norma sostituisce la legge antiterrorismo del 2003, approvata sotto il regime del dittatore Zine El Abidine Ben Ali, deposto quattro anni fa, ampiamente criticata in quanto considerata uno strumento per soffocare il dissenso. Le ong che difendono i diritti umani hanno criticato anche quest’ultimo testo sostenendo che la pena di morte non può funzionare come deterrente per chi decide di immolarsi e che quindi devono essere altre le misure da mettere in campo.
La Tunisia ha eseguito 135 condanne alla pena capitale dalla sua indipendenza nel 1956, di cui 129 sotto il regime del primo presidente della repubblica Habib Bourguiba. Dal 1991 non ne sono state più eseguite.
(24/07/2015 Fonte: Internazionale)
Tunisia – Pena capitale per i reati di terrorismo
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