È in calo, sebbene rimanga preponderante, la popolarità del presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied, mentre solo il 26 percento dei tunisini si dichiara soddisfatto dell’operato del neo governo guidato da Najila Bouden. È quando risulta da un sondaggio realizzato dalla società Emrhod Consulting, su richiesta dei media Business News e Attessia Tv.
Secondo le conclusioni di questo sondaggio, il 72 percento dei tunisini oggi si dichiara soddisfatto della prestazione del presidente Saied, contro l’82 percento nel mese di agosto scorso. Si apprende dall’indagine che il 26 percento dei tunisini è soddisfatto della prestazione del capo del governo, Najla Bouden. Il 9 percento si dichiara “molto soddisfatto” e il 17 percento “moderatamente soddisfatto”. Il 13 percento si è detto insoddisfatto dell’operato mentre il 61 percento non ha commentato la questione.
La percentuale di coloro che ritengono che la situazione economica sia in peggioramento è salita dal 35 percento di ottobre al 44 percento di novembre. Il 42 percento degli intervistati ritiene che la situazione economica sia in miglioramento a novembre rispetto al 50 percento del mese precedente.
Rispondendo alla domanda “Quale lista o quale partito voterebbe in caso di elezioni legislative domani?”, il 29 percento dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato che voterà per il Partito desturiano libero (Pdl) di Abir Moussi. Il movimento islamico Ennahda guadagna un punto rispetto al mese precedente ottenendo il 15 percento delle intenzioni. Lo schieramento favorevole al presidente Saied vede diminuire le intenzioni di voto al 26 percento, in calo di ben nove punti in solo un mese.
L’indagine è stata condotta nel periodo compreso tra il 26 e il 30 novembre 2021. Si è concentrata su un campione rappresentativo di 1150 cittadini tunisini di età superiore ai 18 anni provenienti dai 24 governatorati del Paese. Il margine di errore è stimato al 3%.
Secondo un’analisi del centro studi italiano Geopolitica Info, a firma di Lorenzo Somigli, prosegue la fase di lento spegnimento del regime politico tunisino nato con le Primavere arabe a opera del presidente Kais Saied, che gode tuttavia di un ampio sostegno popolare. Sulla sua azione pesano però le condizioni economiche del Paese e alle proteste politiche di Ennahda seguono quelle sociali dei disoccupati. Nel frattempo, il governo continua a trattare con il Fondo monetario internazionale mentre l’Italia conferma l’impegno per la sicurezza nella regione.
Secondo Somigli, la Tunisia ha intrapreso un complesso cammino verso una stabilizzazione progressiva ma improbabile fino a poco tempo fa, seppur positiva per tutto il bacino mediterraneo. “La mossa di Saied ha spiazzato tutti gli attori, interni ed esteri, e ha marcato un solco netto con la stagione delle Primavere, di cui anch’egli è stato eminente protagonista. Il presidente si sta muovendo con oculatezza e circospezione: gli strappi, sebbene imprevedibili come quello del 25 luglio, sono calcolati e seguono fasi di riassorbimento e sedimentazione”, ritiene l’autore.