Il presidente tunisino Kais Saied ha annunciato ieri pomeriggio che il progetto di decreto presidenziale sull’organizzazione delle elezioni legislative, stabilite per il 17 dicembre 2022, è pronto. Lo si apprende da un video pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale della Presidenza tunisina in cui si mostra l’intervento di Saied in apertura del Consiglio dei ministri, ieri pomeriggio, presso il palazzo presidenziale di Cartagine a Tunisi.
“E’ pronta una bozza di decreto presidenziale sull’organizzazione delle elezioni legislative del 17 dicembre 2022, così come il decreto legge di convocazione degli elettori”, ha annunciato il capo dello Stato, sottolineando che il testo, e le relative elezioni, sono “un impegno che va rispettato”. La bozza di decreto “riguarda la modifica della legge organica relativa alle elezioni e ai referendum nella parte relativa all’elezione dei membri dell’Assemblea dei rappresentanti del popolo”. A breve, ha detto il presidente tunisino, verrà aggiunta una nuova parte relativa all’elezione dei membri del Consiglio nazionale delle regioni e dei distretti, oltre ad un testo di legge che disciplina i rapporti tra le due Camere.
Il capo dello Stato ha criticato la legge elettorale del 2011, che ha consentito l’adozione di un metodo di voto sulle liste con rappresentanza proporzionale: secondo Saied infatti quel sistema elettorale non investe il deputato di una legittimità popolare in quanto la sua nomina è sempre soggetta ai processi interni di partito: “Per questo il ritiro della fiducia ai deputati, a condizioni ben precise, è previsto nella nuova Costituzione”.
Saied ha sottolineato che “il sistema del voto uninominale non esclude nessuno, come alcuni sostengono” ed ha ricordato essere “in vigore in molti paesi, sia nel Regno Unito che in Francia così come in molti altri paesi”.
In merito al boicottaggio delle elezioni annunciato dalle forze politiche dell’opposizione, Saied ha detto che “c’è chi parla di boicottaggio. Sono liberi di partecipare o meno al ballottaggio, non c’è alcuna intenzione di escludere alcuni partiti politici dalle prossime elezioni”.
La Tunisia attraversa una grave crisi politica dal 25 luglio 2021, quando Saied ha avviato una serie di misure eccezionali, principalmente relative alla destituzione del governo e alla nomina di un nuovo esecutivo, allo scioglimento del Consiglio superiore della magistratura e del Parlamento, legiferando con decreti presidenziali. Il presidente tunisino ha inoltre promulgato una nuova Costituzione e annunciato elezioni legislative anticipate.
Diverse forze politiche e sociali tunisine respingono i provvedimenti di Saied, che considerano “un colpo di stato contro la Costituzione” del 2014 e una consacrazione del potere assoluto e individuale.