Un gruppo di 45 organizzazioni della società civile tunisina e internazionale hanno espresso il loro rifiuto a qualsiasi interferenza nel lavoro della giustizia in Tunisia da parte del presidente e del governo, in relazione allo scioglimento del Consiglio superiore della magistratura decretato dal presidente tunisino Kais Saied lunedì scorso.
È quanto emerge da un comunicato firmato da 45 organizzazioni e associazioni tunisine e internazionali, tra cui l’Unione dei giornalisti tunisini (Snjt), Avvocati senza frontiere, l’Organizzazione mondiale contro la tortura, l’Associazione tunisina per la difesa delle libertà individuali, l’a Rete mediterranea per i diritti umani e la Federazione internazionale per i diritti umani.
I firmatari del comunicato, che invocano una riforma strutturale del sistema giudiziario tunisino, sottolineano che la concentrazione di tutti i poteri nelle mani di un unico soggetto “lede le disposizioni della Costituzione e l’indipendenza della giustizia” ed invitano “le forze vive della nazione e della difesa della democrazia e della natura civile dello Stato a formare un fronte comune a tutela degli organi costituzionali e indipendenti”.
Il Consiglio superiore della magistratura è un organo costituzionale indipendente di autogoverno della magistratura, che ieri a Tunisi ha manifestato di fronte al Palazzo di giustizia.