Un robot gestirà l’accettazione dei pazienti negli ospedali tunisini. Dopo i robot per controllare le strade, la Tunisia fa ancora ricorso alla tecnologia per far fronte all’epidemia di coronavirus (il Paese ha attualmente un migliaio di casi e 41 morti).
Pesa 12 chilogrammi ed è alto 1,40 m. Dotato di uno schermo, una telecamera, un altoparlante e un termometro, si muove su ruote a bassa velocità, guidato a distanza da un infermiere la cui faccia appare su uno schermo. A lui è stata demandata l’azione di triage, cioè l’accettazione dei pazienti. Non sprizza grande umanità, ma è efficientissimo e riduce al minimo i contagi per il personale sanitario.
«Sarà davvero utile poter interagire con i pazienti – spiega Nawel Chaouch, medico, capo del dipartimento di pneumologia -. Sarà come una persona accanto a noi. Un rinforzo utilissimo per poter aiutare i malati. Quelli di Covid-19, anzitututto, ma anche gli altri».
Questo moderno robottino è stato progettato da Enova Robotics, un’azienda locale che solitamente lavora per il mercato europeo. «Il robot incorpora tecnologie che consentono misurazioni mediche – afferma Redhouane Ben Farhat, il direttore commerciale dell’azienda hi-tech -. Prende la temperatura, alcuni sensori possono rilevare il tasso di saturazione nel sangue, può misurare il polso ecc.».
Questi automi sostituiranno gli infermieri? «Non credo – dice Monia, infermiera con 36 anni di servizio che non nasconde la sua emozione -. Ciò faciliterà il nostro compito e ci permetterà di evitare qualsiasi contagio. A breve andrò in pensione ma mi porterò dietro questo bel ricordo».