di Andrea Spinelli Barrile
Lo Zimbabwe è determinato a far crescere il turismo gastronomico, un sottotipo di turismo in cui le persone visitano i paesi per assaggiare la cucina locale. Lo ha detto nei giorni scorsi la ministra dell’industria del turismo e dell’ospitalità Barbara Rwodzi. L’impegno dello Zimbabwe per sfruttare il turismo gastronomico e diversificare la propria base di prodotti turistici sta attirando l’attenzione globale e dando al Paese l’opportunità di ospitare la prima Conferenza gastronomica delle Nazioni Unite sul turismo in Africa, che dovrebbe tenersi quest’anno.
Secondo la ministra Rwodzi, l’Organizzazione mondiale del turismo (Un Tourism), un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che promuove il turismo responsabile, sostenibile e universalmente accessibile, sta dando allo Zimbabwe “l’opportunità di costruire un’Accademia del Turismo delle Nazioni Unite nella città di Victoria Falls”, progetto volto a “soddisfare l’intero continente africano attraverso il miglioramento del turismo e delle competenze culinarie”.
Rwodzi ha rilasciato queste dichiarazioni durante la prima edizione del concorso provinciale di cucina tradizionale nella provincia di Harare, dove 20 concorrenti si sono battuti vincere un premio per i loro piatti tradizionali. Le gare di cucina, che secondo il governo di Harare sono “una parte fondamentale dello sviluppo e della promozione del turismo gastronomico dello Zimbabwe”, saranno estese alle altre nove province come parte dei preparativi del Paese per ospitare il primo forum gastronomico africano: “Tutti i paesi africani sono invitati a mettere in mostra la loro cucina tradizionale durante questo periodo. È evidente che lo Zimbabwe è passato ad un altro livello in termini di promozione del turismo gastronomico: oltre ad essere serviti negli hotel e nei ristoranti, i cibi tradizionali dello Zimbabwe si sono diffusi negli incontri sociali ed economici, nei mercati regionali e internazionali” ha detto Rwodzi.
Secondo le Nazioni Unite per il Turismo, la gastronomia è molto più che semplice cibo in quanto riflette “la cultura, il patrimonio, le tradizioni e il senso di comunità di diversi popoli” ed è un modo per “promuovere la comprensione tra culture diverse e per avvicinare persone e tradizioni”. In tal senso, il turismo gastronomico sta emergendo come un importante protettore del patrimonio culturale e il settore contribuisce a creare opportunità, compresi posti di lavoro, in particolare nelle destinazioni rurali.
Rwodzi ha ricordato tra i piatti più appetitosi dello Zimbabwe vi è il vino Mapfura, una bevanda naturale e tradizionale del popolo shona, preparata da un frutto chiamato mapfura: obiettivo dello Zimbabwe è diventare una “potenza gastronomica in Africa”, ha detto Rwodzi e l’ente nazionale di promozione del turismo dello Zimbabwe ha detto che il turismo culinario è in rapida crescita e che questo settore aumenta l’attrattiva del Paese e aiuta a promuovere l’empowerment economico delle comunità locali.