L’Uganda potrebbe essere il primo Paese africano a spostare la propria ambasciata in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Lo ha fatto capire il presidente Yoweri Museveni nel corso dell’incontro che ha avuto con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Il leader israeliano è stato accolto all’aeroporto internazionale di Entebbe, dove il fratello Yonatan è stato mortalmente colpito da un proiettile mentre guidava un commando israeliani in una coraggiosa missione per salvare i passeggeri israeliani di un volo dirottato nel 1976.
Netanyahu, che era accompagnato dalla moglie Sara, ha poi incontrato il presidente Museveni. In una conferenza stampa, Netanyahu ha detto che avrebbe aperto un’ambasciata a Kampala (chiusa proprio dai tempi del raid di Entebbe), se Museveni avesse aperto la propria a Gerusalemme. Il leader ugandese ha risposto dicendo che il suo governo «sta studiando» la questione.
La maggior parte dei Paesi hanno le loro ambasciate a Tel Aviv perché non è ancora stato definito lo status di Gerusalemme e ritengono che sulla questione palestinesi e israeliani dovrebbero trovare un’intesa. Trump ha però rotto questo stato di cose che durava da decenni e ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele e ha trasferito lì l’ambasciata americana nel 2018 seguito da un pugno di nazioni alleate.
Museveni ha ripetutamente affermato che l’Uganda sostiene una soluzione che si fondi su uno Stato palestinese e uno israeliano, ma non si è ancora espresso sulla sede dell’ambasciata. Sarà la prima africana ad aprire la sede a Gerusalemme?