Ieri, nel primo pomeriggio, un attivista ugandese, Maxwell Atuhura, è stato arrestato nella cittadina di Buliisa, nella regione occidentale dell’Uganda, dopo aver passato la mattinata a raccogliere, insieme alla giornalista italiana freelance Federica Marsi, testimonianze sugli impatti dei progetti petroliferi della Total nella zona.
Appena dopo pranzo, un poliziotto e due agenti in borghese li hanno avvicinati per poi arrestare Atuhura. Marsi è stata fermata per poi essere rilasciata.
L’Africa Institute for Energy Governance (Afiego), la realtà con la quale collabora l’attivista, e i suoi partner hanno chiesto, attraverso un comunicato, il rilascio immediato di Atuhura il quale ha passato la notte presso la Buliisa Central Police Station (Cps) per poi essere trasferito oggi a Hoima, dove si trova la sede regionale della polizia. Le accuse contro di lui, precisa la nota, non sono state rese note.
Atuhura e Marsi stavano cercando di comprendere quali ripercussioni sta avendo il progetto petrolifero della Total di Tilenga, nel distretto di Buliisa. Molti abitanti lamentano il fatto di essere stati espropriati delle terre e di essere stati inadeguatamente ricompensati. Le denunce sul risarcimento ingiusto e inadeguato sono state presentate in tribunale, anche in Francia, fa sapere Afiego.Afiego denuncia anche che gli sforzi delle organizzazioni della società civile (Cso) e delle comunità per difendere i diritti alla terra delle comunità locali hanno suscitato rappresaglie e intimidazioni da parte dello Stato.