Non è stato un proiettile bensì un lacrimogeno a colpire alla gamba il musicista, attivista e politico ugandese di opposizione Robert Kyagulanyi, noto in Uganda e in tutto il mondo come Bobi Wine, che dovrà essere sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere le schegge rimaste nell’arto.
Lo ha detto il suo avvocato, George Musisi, in una dichiarazione rilasciata all’Afp: “Sta ricevendo cure mediche, è fuori pericolo ma secondo i medici dovrà essere sottoposto a intervento chirurgico”. Wine, che si trova ancora all’ospedale Nsambya della capitale ugandese Kampala, è rimasto ferito martedì mentre lasciava la cittadina di Bulindo, a una ventina di chilometri dalla città, dove aveva fatto visita proprio a Musisi, secondo cui “non appena la folla si è radunata, vedendolo, la polizia ha iniziato a sparare indiscriminatamente gas lacrimogeni e proiettili veri” per disperderla. A quel punto Wine sarebbe sceso dal veicolo per chiedere conto alla polizia del perché stessero sparando, venendo colpito da un gas lacrimogeno che, esplodendo, lo ha ferito alla gamba sinistra.
Dopo essere stato eletto, nel 2017, Wine è diventato uno degli oppositori più duri al presidente ugandese Yoweri Museveni, da lui ritenuto un dittatore. È stato più volte arrestato, ricevendo anche la solidarietà di diversi colleghi musicisti come Brian Eno e Damon Alban, si è candidato alle presidenziali nel 2021 sfidando Museveni apertamente e ha già subito attacchi, come una sparatoria sulla sua auto da parte della polizia, l’uccisione di una guardia del corpo, la morte di 50 suoi sostenitori, numerosi arresti, anche nel giorno delle elezioni. Ma Wine è stato anche criticato per alcune sue frasi omofobe, sia nei testi delle sue canzoni che nelle sue dichiarazioni politiche: il Regno Unito, nel 2014, gli negò il visto di ingresso e dovette cancellare degli eventi che erano in programma.