Uno dei signori della guerra più tragicamente e tristemente noti nella storia del Novecento, Thomas Kwoyelo, ex-comandante del gruppo ribelle denominato Esercito di liberazione del Signore (Lra) è stato condannato a 40 anni di carcere da un tribunale ugandese, al termine di un processo definito “storico” dai giornali ugandesi.
Si tratta infatti della prima sentenza di questo tipo pronunciata da un tribunale del Paese africano contro uno dei leader ribelli dei vari movimenti guerriglieri fondati negli anni Ottanta, che hanno seminato il terrore per anni e che, ancora oggi, hanno strascichi di violenza importanti, non solo in Uganda. Secondo il giudice Michael Elubu, del Tribunale di Gulu, “la condanna a 40 anni” riflette una giusta pena per i crimini commessi da Kwoyelo, che ha già trascorso 15 anni in carcere e che quindi dovrà scontarne solo i restanti 25. La Corte descrive Kwoyelo, uno dei “colonnelli” dell’Lra, come un comandante di medio livello, ex-bambino soldato rapito a 12 anni e direttamente coinvolto in stragi e omicidi di civili, stupri, saccheggi, rapimenti e riduzione in schiavitù. Kwoyelo, che oggi ha quasi 50 anni, era in aula, venerdì, al pronunciamento della sentenza: cravatta a pois, camicia scura abbinata all’abito, si è mostrato abbattuto. Nelle udienze precedenti si è sempre dichiarato “non colpevole”, ragion per cui il suo legale ha detto ai media ugandesi che presenterà appello.
Arrestato nel 2009 nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), Kwoyelo è stato imputato nel primo processo della Divisione crimini internazionali (Idc), il tribunale speciale creato appositamente dall’Uganda per i leader dei gruppi ribelli, apertosi a luglio 2011 e due mesi dopo è stato rilasciato perché beneficiario di un’amnistia. È stato catturato di nuovo e rimesso in carcere in seguito a un appello presentato dall’accusa.
Il percorso detentivo di Kwoyelo è stato stigmatizzato da diversi gruppi per i diritti umani, tra cui Amnesty international e Human rights watch, che hanno più volte criticato la lunga detenzione senza processo di cui è stato vittima fino a venerdì l’ex-colonnello dell’Lra. Inoltre, la maggior parte dei crimini di cui è accusato sono stati commessi tra il 1996 e il 2005 nel nord dell’Uganda, in particolare nel distretto di Amuru, e tra i vari episodi la Corte cita l’omicidio di 17 persone durante un attacco ad un campo per sfollati a Pagak, il 16 maggio 2004, e secondo l’accusa “tutti gli attacchi dell’Lra avvenuti nella contea di Kilak tra il 1987 e il 2005 sono stati ordinati da lui o sono stati eseguiti con piena cognizione di causa e con la sua autorità”.
Il leader e fondatore dell’Lra, Joseph Kony, è oggetto di un mandato d’arresto dal 2005 ma non è mai stato arrestato. Si pensa viva in Sudan.
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