Il sito di Kasubi, Patrimonio UNESCO che ospita le tombe dei sovrani di Buganda, il tradizionale regno dell’Uganda meridionale, è ufficialmente stato rimosso dalla lista del Patrimonio Mondiale in pericolo dopo essere stato danneggiato da un incendio nel 2010. Un gioiello riconsegnato alla sua comunità può ora rifiorire come specchio della ricca cultura del Paese. La metà dei siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo, riferisce l’organizzazione, si trovano nel continente africano.
Si trova sulle colline sopra la capitale dell’Uganda Kampala e il suo fascino può finalmente risplendere: parliamo del sito di Kasubi, un complesso di edifici circolari in legno, canne e tetti di paglia, il cui valore artistico culturale è stato riconosciuto dall’UNESCO che l’ha iscritto nella lista nel 2001. L’edificio principale, conosciuto come Muzibu-Azaala-Mpanga, ospita le tombe di quattro “kabakas” (re) di Buganda, il primo regno consuetudinario del Paese. Nove anni dopo questo antico gioiello ha rischiato di distruggersi per sempre in un incendio. Il sito è il principale centro spirituale dei Buganda.
Dal 2010 a oggi è stato portato avanti un processo di ricostruzione finanziato a livello internazionale e completato questa estate, riporta il sito Africanews.
Le tombe dei re Buganda a Kasubi costituiscono insieme un sito che si estende per circa 30 ettari di collina non lontano da Kampala, si legge sul sito dell’UNESCO. Il culmine del sito, al centro della collina, è costituito dal palazzo dei Kabaka di Buganda, un gioiello di architettura costruito nel 1882 che aveva la funzione di cimitero reale.
Quattro tombe reali ora si trovano all’interno dell’edificio circolare, Muzibu Azaala Mpanga, dalla forma circolare e sormontato da una cupola. La sua particolarità è data dal costituirsi come un esempio di architettura composta da materiali organici, principalmente legno, paglia, canna, canniccio e fango.
Da un punto di vista architettonico viste le dimensioni e la peculiarità dei dettagli, il sito dell’UNESCO gli conferisce un apporto qualitativo altissimo, come “testimonianza del genio creativo dei Buganda, un capolavoro di forma e artigianato”. Il valore è tale anche perché si tratta di una delle poche testimonianze di uno stile messo a punto dal Regno Buganda a partire dal XIII secolo.
Ma, spiega UNESCO, aldilà del riconoscimento architettonico, il forte valore e il significato simbolico del sito riguardano i valori immateriali che è in grado di incarnare. Un emblema di spiritualità e fede, un vero baluardo dell’identità Buganda.