Il processo della Corte marziale di Kampala contro Kizza Besigye, figura emblematica dell’opposizione ugandese, è stato rinviato al 7 gennaio prossimo e, nel frattempo, lui dovrà restare in carcere. Lo riportano i media ugandesi.
Rapito in Kenya, a Nairobi, lo scorso mese di novembre in circostanze controverse, Besigye è comparso ieri mattina davanti al tribunale militare ugandese ma l’udienza si è conclusa rapidamente e il suo avvocato non ha ottenuto l’autorizzazione della Corte a patrocinarlo.
In effetti, il rinvio è stato motivato dal rifiuto del Consiglio degli avvocati dell’Uganda di concedere a Martha Karua, avvocato di Kizza Besigye, il certificato temporaneo necessario per garantire la sua difesa. Tuttavia il Consiglio ricorda che la squadra di legali di Besigye conta già più di 40 avvocati.
La difesa di Besigye si è detta “delusa” in una dichiarazione a Rfi, sperava in un rinvio limitato ad una settimana ma secondo il pubblico ministero il team legale ha bisogno di più tempo per riorganizzarsi. Il Consiglio ha anche messo in dubbio le motivazioni di Martha Karua nella sua memoria e l’accusa di perseguire obiettivi politici.
Kizza Besigye e l’altro coimputato, Hajj Lutale, sono stati arrestati a Nairobi ed estradati a Kampala lo scorso 16 novembre mentre stavano recandosi alla presentazione di un libro proprio di Martha Karua ma le autorità keniane negano ogni coinvolgimento in quello che ha tutte le caratteristiche di un arresto illegale e di una extraordinary rendition: le accuse contro Kizza Besigye figura il possesso illegale di armi da fuoco e munizioni. Inoltre, la Corte suprema ugandese si è già pronunciata più volte sull’illegalità di processare civili presso tribunali militari.