Il leader dell’opposizione e candidato alla presidenza dell’Uganda Bobi Wine è stato liberato su cauzione. Wine, che è il principale oppositore di Yoweri Museveni nelle elezioni presidenziali che si terranno il 14 gennaio, è stato arrestato, per l’ennesima volta, nei giorni scorsi. La polizia lo ha accusato di aver violato le misure imposte a causa della pandemia durante la campagna elettorale.
Secondo il bilancio più recente dato dalla polizia, sono 37 le persone morte negli scontri tra le forze di sicurezza e i sostenitori di Wine, che ne chiedevano il rilascio. Accusata di eccessiva violenza, la polizia è stata difesa dal ministro della Sicurezza, Elly Tumwine. In una conferenza stampa, Tumwine ha dichiarato: «La polizia ha il diritto di spararti e ucciderti se raggiungi un certo livello di violenza. Ripeto: la polizia ha il diritto di spararti e tu muori per niente».
Il portavoce del governo, Don Wanyama, ha aggiunto che la polizia non poteva «semplicemente incrociare le braccia e permettere che si verificasse l’anarchia. La polizia ha solo risposto alle violazione della sicurezza nella capitale».