Ci risiamo. Questa volta in Uganda. O, forse, ancora in Uganda. È in vista un’altra riforma per perpetrare al potere uno dei dinosauri della politica africana. Il Governo di Kampala vuole infatti eliminare i limiti di età del Presidente della Repubblica e dei candidati alle elezioni presidenziali. Attualmente tale limite è di 75 anni. Ma se venisse mantenuto, il presidente Yoweri Museveni non potrebbe più candidarsi nel 2021 quando avrà 77 anni. L’eliminazione dei vincoli di età, secondo quando dichiarato alla Reuters dal vice procuratore generale, Mwesigwa Rukutana, dovrebbe rientrare in un più vasto progetto di revisione costituzionale.
Ma la scusa non ha convinto né i partiti di opposizione né la società civile. Un ex politico ugandese e ora direttore esecutivo della Ong Oxfam International, Winnie Byanyima, ha invitato i parlamentari a votare contro la proposta che descrive come «pericolosa per il Paese».
Alcuni gruppi giovanili di opposizione tra i quali il Movimento Nazionale di Resistenza hanno anche lanciato una campagna contro l’abolizione del limite di età. Ciò è costato loro l’arresto e un processo per manifestazione illecita.
Yoweri Museveni è al potere dal 29 gennaio 1986, cioè da più di 30 anni. È stato riconfermato nella carica nel 1996, 2001, 2006, 2011 e 2016. Per permettergli di rimanere in carica, nel 2005 è stato approvata una riforma costituzionale che ha eliminato il limite dei due termini per la presidenza. Questa nuova riforma farebbe di lui un presidente a vita.
Ma Mwesigwa Rukutana ha negato che la proposta di eliminare il limite di età sia un escamotage per consentire a Museveni di rimanere alla presidenza. «Se qualcuno ha servito molto bene il suo Paese e la popolazione pensa che possa ancora offrire un buon contributo alla nazione – ha detto Mwesigwa Rukutana -, perché bisogna impedirglielo solo per il fatto che ha più di 75 anni? Se si tengono libere elezioni, l’età del candidato non importa».