Il Movimento di resistenza nazionale (Nrm), il partito al potere in Uganda, ha ufficialmente designato il presidente Yoweri Museveni come suo candidato alle elezioni generali del 2021. L’investitura, come riferisce la stampa ugandese, è avvenuta ieri nel corso della riunione del comitato esecutivo del partito presieduta dallo stesso Capo di Stato.
L’Nrm ha chiesto a Museveni di “continuare a guidare il movimento e lo stato oltre il 2021 per eliminare i freni alla trasformazione”.
L’annuncio del partito arriva dopo la riforma costituzionale del dicembre del 2017, che ha eliminato il limite di età di 75 anni per candidarsi alla massima carica dello Stato (nel 2021, Museveni ne compierà 76).
La riforma è stata contestata dall’opposizione che ha accusato Museveni di voler restare presidente “a vita”. Lo scorso luglio la Corte costituzionale ha decretato la legittimità dell’emendamento e la maggioranza degli osservatori prevede che la Corte suprema, che ha avviato il mese scorso l’esame del procedimento presentato un membro dell’opposizione e da un attivista per i diritti umani, faccia altrettanto.
Museveni arrivò alla presidenza nel 1986 attraverso un colpo di Stato contro il generale Tito Okella, dopo una fase di guerriglia successiva alle elezioni del 1980 nelle quali il partito di Museveni era stato sconfitto dall’Uganda People’s Congress di Milton Obote. Nel 1996, vinse le prime elezioni della storia ugandese e tutte le elezioni successive da lì in poi, con risultati sempre contestati dall’opposizione.