Uganda, ricoverato l’oppositore Kizza Besigye in sciopero della fame

di claudia
Kizza Besigye

L’oppositore ugandese Kizza Besigye, 68 anni, è stato ricoverato per qualche ora, nella notte tra domenica e lunedì, presso una struttura sanitaria alla periferia di Kampala. Besigye, che è attualmente detenuto nel carcere di Luzira e sotto processo presso la Corte marziale ugandese, ragion per cui è in sciopero della fame da una settimana, è stato trasportato d’urgenza in una struttura privata (secondo alcuni testimoni citati dalla Bbc sarebbe stato visto in sedia a rotelle) perché le sue condizioni di salute stavano rapidamente peggiorando. Lo si apprende da una dichiarazione ufficiale del suo avvocato Erias Lukwago e questa informazione è stata poi confermata dalla famiglia.

Poche ore prima del ricovero, domenica Besigye aveva ricevuto in carcere la visita del ministro dell’Informazione ugandese Chris Baryomunsi, che ai media locali ha detto di avergli chiesto di porre fine alla protesta “mentre il governo accelera il trasferimento del suo caso dalla corte marziale alla corte civile”, cosa tra l’altro imposta dalla Corte costituzionale del Paese, che si è pronunciata dopo un ricorso dei legali di Besigye.

In una dichiarazione separata, la moglie di Besigye, Winnie Byanyima, ha detto che la visita del ministro è stata “altamente sospetta”: “Come ministro del governo, non sei un visitatore preoccupato, sei il suo rapitore. Riterremo voi e il vostro governo pienamente responsabili per qualsiasi danno che gli verrà arrecato”, ha scritto su X Byanyima, direttrice del programma Hiv/Aids delle Nazioni unite in Uganda.

Dopo il ricovero, durato poche ore, Besigye è stato ricondotto in carcere dove, ieri, ha ricevuto la visita di un altro attivista ugandese, Bobi Wine, al quale tuttavia sarebbe stato negato un incontro con Besigye, giudicato troppo debole: “Quest’uomo sta davvero morendo. Il dottor Besigye è in uno stato terribile, non riesce ad alzarsi dal letto”, ha dichiarato Wine ai giornalisti all’uscita dal carcere, chiedendo il suo rilascio.

Besigye, candidatosi alla presidenza contro Yoweri Museveni quattro volte, è in carcere da quando è stato rapito in Kenya a novembre e riportato in Uganda per affrontare un processo militare. Dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato la detenzione e il processo illegali, e dopo che la reazione a questo del presidente Museveni è stata si scherno, Besigye ha iniziato uno sciopero della fame, una settimana fa, per protestare contro la sua continua detenzione: è accusato di possesso illegale di arma da fuoco, minaccia alla sicurezza nazionale e tradimento, reati che comportano la pena di morte. Lui ha sempre negato le accuse.

Ieri a Kampala è andata in scena una piccola manifestazione a sostegno di Besigye: secondo i media locali era organizzata e promossa dal vicesindaco di Kampala, Doreen Nyanjura, che con altri attivisti politici sono stati arrestati ad Arua park mentre chiedevano la libertà per Besigye e gli altri attivisti politici arrestati. Attualmente sarebbero trattenuti dalla polizia presso la stazione centrale di pubblica sicurezza della capitale.

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