Ieri il presidente ugandese Yoweri Museveni e l’omologo ruandese Paul Kagame hanno firmato un memorandum per porre fine alle tensioni tra i due paesi che negli ultimi mesi si sono particolarmente deteriorate mettendo a rischio la stabilità dell’area.
Il documento, come riferisce africanews, è stato firmato nella capitale angolana Luanda in occasione di un vertice dei capi di Stato della regione dei Grandi laghi che ha visto la partecipazione anche dei presidenti di Angola, Repubblica democratica del Congo (Rdc) e Repubblica del Congo, rispettivamente Joao Lourenco, Felix Tshisekedi e Denis Sassou Nguesso.
Come riporta Agenzia Nova, l’accordo prevede, tra le altre cose, che le due parti si astengano dall’intraprendere azioni che destabilizzino l’altro paese, come ad esempio il finanziamento, l’addestramento e l’infiltrazione di forze ostili, e proteggano e rispettino i diritti e le libertà dei cittadini di entrambi i paesi che risiedono o transitano nei rispettivi territori nazionali. Si prevede inoltre che entrambi i paesi riprendano le attività transfrontaliere, tra cui la circolazione di persone e merci, e che venga istituita una commissione per l’attuazione del protocollo d’intesa che comprenderà ministri e i capi dell’intelligence di entrambi i paesi.
Quello di ieri è il secondo vertice ospitato a Luanda dopo quello dello scorso 12 luglio e si inserisce nell’ambito degli sforzi dell’Angola per svolgere un ruolo di mediazione nella disputa fra i due paesi vicini.
Da tempo i due paesi non hanno rapporti diplomatici facili, nonostante proclamino di essere popoli fratelli ed entrambi facciano parte della Comunità economica dell’Africa orientale. La tensione è però salita quando il Rwanda ha accusato Kampala di aver deportato, arrestato e di tenere in carcere senza motivo cittadini ruandesi. In seguito le tensioni fra i paesi, con parole pesanti tra i due Capi di Stato, si sono acuite al punto da accusarsi a vicenda di spionaggio, omicidio politico e interferenze negli affari interni.
Un ulteriore peggioramento è stato registrato dopo che lo scorso 1 marzo le autorità di Kigali hanno disposto la chiusura del valico di confine di Katuna accusando Kampala di ospitare ribelli ruandesi: il Rwanda national congress (Rnc, partito clandestino con sede in Sudafrica) e le Forze democratiche per la liberazione del Rwanda (Fdlr, milizia hutu attivi da anni nell’est della Repubblica democratica del Congo). In seguito alla decisione, il governo dell’Uganda ha convocato l’ambasciatore del Ruanda a Kampala per chiedere chiarimenti. Si stima che, a causa della chiusura, il 70%del commercio di confine fra i due paesi sia stato fermato.
In assenza di una soluzione, le tensioni tra i due uomini forti Kagame e Museveni potrebbero trascinare anche i loro vicini in conflitto e minacciare l’integrazione delle economie della regione e la sua stabilità.
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