Raggiungibile in cinque ore di auto da Kampala (aeroporto internazionale di Entebbe), il Monte Elgon è uno spettacolare vulcano inattivo conficcato tra Uganda e Kenya. Prende il nome dal popolo Elgeyo, che un tempo viveva in caverne sui versanti meridionali della montagna. Formatosi 25 milioni di anni fa, copre una superficie intorno ai 3500 km2 ed è il più antico vulcano della Great Rift Valley.
La sua ultima eruzione risale a circa 2 milioni di anni fa, ma il magma ribollente all’interno della caldera (una delle più grandi e intatte del mondo) ancora ricordano i periodi violenti del gigante addormentato. La sua vetta più alta, il Wagagai, misura 4321 metri, ma l’erosione nel corso dei secoli ha ridotto la montagna che una volta sovrastava l’Africa orientale. I suoi versanti sono costellati di gole, grotte, cascate e sorgenti di acqua calda (fiume Suam), e sono ricoperti da una lussureggiante foresta montana, una fascia composta da bambù e una zona di brughiera. Alle sue pendici si trovano estese coltivazioni di caffè.
Il Parco Nazionale del Monte Elgon (www.ugandawildlife.org) è famoso per le sue possibilità di arrampicate, escursioni e trekking. Al suo interno è possibile osservare varie specie animali: colobi, gatti selvatici, antilopi, bufali, iene, sciacalli e qualche esemplare di elefante nonché circa 300 specie di uccelli, tra cui alcune specie rare come l’avvoltoio barbuto, la colomba di Delegorgue, il turaco di Hartlaub, l’astrilde testanera. Da segnalare, tra i numerosi itinerari naturalistici, il sentiero centrale che si snoda tra scenari maestosi e permette di ammirare le cascate Chebonet, la grotta Kapkwai e “l’albero parlante”. Immancabile, inoltre, la tappa a Endebess Bluff (2563 metri), un belvedere che offre una vista mozzafiato sul paesaggio circostante.
Per tour organizzati: www.ugandasafari.it
(Marco Trovato)