Il rapper e leader dell’opposizione ugandese Robert Kyagulanyi, meglio conosciuto come Bobi Wine, ieri è sfuggito al blocco che la polizia aveva organizzato nei pressi della sua abitazione a Kampala per impedirgli di tenere il concerto che aveva organizzato in occasione della Festa dell’Indipendenza ugandese a Busabala, località balneare a sud della capitale Kampala.
La polizia ugandese aveva circondato la casa della popstar, secondo dei testimoni sul posto, ma Wine sarebbe riuscito ad evitare l’arresto fuggendo a bordo di un motorino boda boda, come testimoniato anche da un video condiviso da Wine su Facebook.
Martedì l’ispettore generale della polizia aveva dichiarato che il concerto è stato annullato perché i suoi piani non erano conformi ai protocolli di sicurezza. Il concerto avrebbe dovuto tenersi in concomitanza con le celebrazioni della festa nazionale programmata ieri nel distretto di Sironko. Il provvedimento giunge sulla scia del divieto imposto dal governo ai sostenitori di Wine di indossare berretti rossi, simbolo del loro movimento People Power, messi al bando dal governo ugandese e riservati al solo uso militare.
Bobi Wine ha annunciato nel luglio scorso l’intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2021, sfidando il presidente in carica Yoweri Museveni, al potere dal 1986. Il rapper e politico è apparso nella scena politica ugandese per la prima volta nel 2017 come candidato indipendente dopo aver vinto le elezioni legislative in un dipartimento vicino alla capitale, e da allora ha partecipato regolarmente alla campagna elettorale di altri candidati di opposizione, aumentando il seguito dei suoi sostenitori. L’oppositore, più volte arrestato e rilasciato con l’accusa di sovversione e tradimento per aver lanciato sassi contro un convoglio di Museveni ad Arua, ha più volte denunciato le «esecuzioni extragiudiziali» praticate nel Paese, chiedendo che i responsabili delle violazioni dei diritti umani vengano perseguiti.