Le immagini testimoniano l’enorme folla di sostenitori che ieri hanno partecipato all’ultimo comizio della Democratic Alliance (DA), il più importante partito d’opposizione sudafricano. Il raduno si è svolto al Dobsonville Stadium di Johannesburg ed era l’ultimo in vista delle elezioni generali (si vota per eleggere i membri dell’Assemblea nazionale e nuovi organi legislativi provinciali) del prossimo 8 maggio.
I sostenitori della DA, circa 5000 secondo le agenzie, hanno salutato il leader del partito, Mmusi Maimane, il primo africano nero a guidare il partito di centrodestra. Maimane si è rivolto alla folla dicendo che «solo la DA è in grado di mettere un posto di lavoro in ogni casa per far capire al popolo cosa significa la dignità di un lavoro». Maimane ha promesso infatti di creare posti di lavoro, proteggere i diritti delle minoranze e unire il Paese.
«La gente del Sudafrica ha parlato, è stanca dell’Anc (il partito da sempre al potere, African National Congress). È l’inferno con l’Anc», ha detto a Ruptly Tim Thema, un sostenitore della DA, durante il raduno.
Nell’opposizione sudafricana stanno emergendo due forze politiche con idee opposte su vari aspetti. Entrambe si presentano all’elettorato come una valida alternativa all’Anc, al potere da 25 anni. Sono Alleanza Democratica, ex partito boero che si è aperto all’elettorato nero e promuove una politica ultraliberista, e l’Economic Freedom Fighters (Eff), guidato da Julius Malema, un partito marxista che promuove la creazione di una economia socialista come era nelle intenzioni del Anc durante la lotta contro l’apartheid.
I sudafricani votano per la sesta volta dalla fine dell’apartheid nel 1994. Pur essendo vero che una vittoria dell’Anc è quasi certa, il margine della sua maggioranza è destinato a calare dopo un decennio di debole crescita economica e aumento delle tensioni razziali.
Nel 2016 Eff e DA avevano unito le forze vincendo nelle elezioni locali in località importanti come Johannesburg e Pretoria, ma da allora sono in disaccordo su vari provvedimenti nazionali come la controversa riforma agraria, su cui la DA ha votato contro.
Secondo i sondaggi pubblicati dai media sudafricani, l’Anc dovrebbe vincere con il 55% dei voti, e la DA dovrebbe fermarsi al 22%.