Può un documentario ispirare una popolazione a prendersi cura del proprio ecosistema? E’ la sfida di un regista e ambientalista keniota, Jahawi Bertolli, che ha ripreso e documentato per mesi le ricchezze sottomarine e della costa del Kenya lungo l’Oceano Indiano, un’area famosa per le sue vaste riserve naturali, ma spesso trascurate. Il potere della narrazione visiva ha ora portato a un primo risultato: la creazione di un’area marina protetta intorno isola Kinyika di Lamu.
La narrazione visiva può cambiare il modo in cui una popolazione si approccia al luogo dove vive. Ne è convinto il regista e ambientalista Jahawi Bertolli, intenzionato a dare il suo contributo per salvare le 882 miglia di costa. Finora, il suo lavoro di documentarista, riporta la CNN, si è concentrato principalmente sull’arcipelago di Lamu lungo la costa settentrionale.
L’idea di realizzare un cortometraggio ha preso piede nel 2020, quando ha cominciato a raccogliere testimonianze e documentare la vita marina di Lamu, dando risalto alle tradizioni dei pescatori. Il risultato è un breve film che ha chiamato “Bahari Yetu” – “Il nostro oceano” in swahili che Bertolli ha deciso di mostrare alla popolazione locale e ai membri del governo per sensibilizzarla sulla bellezza e la necessità di cura che il loro territorio richiedeva. “Quando riporti quelle immagini, all’improvviso le persone dicono, ‘Wow, questo è nostro… questa è la nostra eredità, queste sono le nostre barriere coralline, questo è ciò che sta accadendo sott’acqua nel nostro oceano”.
Dopo la visione del documentario, tutti i membri dell’amministrazione locale hanno votato all’unanimità per iniziare a creare un’area marina protetta intorno all’isola Kinyika di Lamu, una roccia scoscesa che ospita la barriera corallina. Un primo passo significativo per garantire la conservazione di un ecosistema essenziale.
Questa esperienza ha dimostrato anche il potere della narrazione visiva, capace di smuovere le coscienze. “Poiché era il loro film, raccontato nella loro lingua, girato qui, è diventato uno strumento incredibilmente potente per ispirare la comunità a riunirsi per cercare di iniziare effettivamente a preservare queste aree”, ha spiegato alla CNN il regista.