Un drone abbattuto fa crescere la tensione tra Mali e Algeria

di claudia

L’abbattimento di un drone dell’aeronautica maliana da parte della contraerea algerina, un modello turco Akinci, abbattuto nella notte tra il 31 marzo e il 1 aprile nei pressi di Tinzaouatène, nel nord del Mali, ha riacceso le tensioni tra Mali e Algeria, tensioni che negli ultimi tempi sembravano (almeno ufficialmente) sopite.

Il ministero della Difesa algerino ha confermato di avere abbattuto il “drone da ricognizione armato” perché era penetrato “per due chilometri” nello spazio aereo algerino. Tuttavia, su questo ci sono almeno tre versioni: la seconda versione l’ha data lo stato maggiore dell’esercito maliano, che ha sì confermato la perdita di un “aereo senza pilota” dicendo però che questo si sarebbe schiantato a causa di un guasto tecnico. La terza versione invece è stata fornita dal Fronte di liberazione dell’Azawad (Fla), un gruppo armato attivo nel nord del Mali, che in un comunicato ufficiale ha rivendicato la responsabilità dell’abbattimento del drone, affermando che comunque in passato i suoi miliziani hanno già abbattuto diversi aerei maliani.

La nomina del generale Mohamed Amaga Dolo a nuovo ambasciatore del Mali in Algeria sembrava aver riaperto la strada a una distensione nelle relazioni tra Bamako e Algeri ma questo incidente rischia di annullare i progressi fatti. Nel commentare la notizia infatti i media maliani, che sono decisamente controllati ed eterodiretti dalla giunta militare al potere, accusano apertamente Algeri di sostenere i separatisti Touareg e i gruppi terroristici.

La crisi tra Mali e Algeria è iniziata con l’accoglienza ad Algeri da parte del presidente Tebboune dell’imam maliano Mahmoud Dicko, molto influente nel Paese dell’Africa subsahariana, un fatto che Bamako ha percepito come “un’interferenza”, ragion per cui il Mali ha richiamato il proprio ambasciatore e cancellato (a gennaio 2024) l’accordo di pace di Algeri del 2015, denunciando “atti ostili”. Ad agosto 2024, le tensioni sono ulteriormente aumentate quando l’Algeria ha criticato apertamente e in sede Onu le operazioni militari delle Forze armate maliane nel nord del Mali, una posizione liquidata da Bamako come “propaganda terroristica”. Più di recente, i due Paesi si sono scontrati verbalmente sulla strategia antiterrorismo nel Sahel: Algeri difende un approccio politico, mentre il Mali punta sull’opzione militare, in particolare attraverso l’Alleanza degli stati del Sahel (Aes) con Burkina Faso e Niger. Problemi non dissimili il Mali ce li ha anche con la Mauritania, lungo l’altro confine. 

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