Dopo un (ex) Presidente di origini keniane, gli Stati Uniti avranno una parlamentare di origini somale. Ilhan Omar è entrata nella storia degli Usa come la prima donna somala e musulmana a essere stata eletta in Parlamento (anche se non quello di Washington, ma quello del Minnesota).
La neodeputata ha 34 anni e una storia di emigrazione alle spalle. All’età di 8 anni ha dovuto lasciare la Somalia sconvolta dalla guerra civile. Accolta in un campo profughi del Kenya, la piccola Ilhan e la sua famiglia hanno poi avuto la possibilità di emigrare negli Stati Uniti. A Minneapolis, nello Stato del Minnesota, si è rifatta una vita. Qui ha potuto studiare e, soprattutto, è riuscita a muovere i primi passi in politica, la sua vera passione.
Ben presto aderisce al Partito dei lavoratori democratici, una formazione legata al Partito democratico e «si fa le ossa» nel portare avanti le istanze degli immigrati e, in particolare, quelle della numerosa comunità somala. Quella comunità che il neoeletto Presidente Donald Trump ha accusato nelle scorse settimane di «diffondere il terrorismo».
«È l’inizio di qualcosa di nuovo – ha dichiarato Ilhan, citata dalla Minnesota Public Radio -. Credo che farò sentire la voce dei giovani, delle donne della comunità dell’Africa orientale. Farò sentire la voce dei musulmani e quelle delle giovani mamme». In particolare, la neodeputata, che vive a Minneapolis insieme al marito e ai tre figli, ha annunciato che si batterà per sviluppare un’agricoltura biologica e per aiutare gli immigrati a far crescere le loro aziende.