Dopo Russell Cook, 27enne di Worthing, West Sussex, Regno Unito, che il 7 aprile ha completato il suo giro dell’Africa, tagliando il traguardo in Tunisia dopo 352 giorni di corsa e 19 milioni di passi, oggi la sfida è stata raccolta da un altro cittadino britannico-sudafricano, Keith Boyd, riporta la Bbc. Boyd intende battere il record mondiale della persona più veloce a correre lungo l’Africa, ma problemi di sicurezza in Etiopia hanno messo in stallo la sua impresa.
Keith Boyd, 57 anni, di Wargrave, Berkshire, è determinato: vuole battere il record di Russel Cook, che i primi di aprile ha completato il suo giro dell’Africa a piedi in 352 giorni, volendo completarlo con trenta giorni di anticipo, il 7 maggio. Ma il suo sogno sembra essersi bloccato. Problemi di sicurezza nel nord dell’Etiopia hanno posto un grosso ostacolo ai suoi progressi, impedendogli di passare in tre diverse occasioni. L’ultrarunner ha evitato di essere rapito, è stato tenuto sotto tiro.
Boyd, impiegato nel settore delle telecomunicazioni in Africa per più di 30 anni, corre da 270 giorni: partito da Città del Capo il corridore intende arrivare a Il Cairo alla fine della corsa. Vuole superare non solo Cook, ma battere il precedente GWR stabilito da Nicholas Bourne, che completò la sfida in 318 giorni nel 1998.
“Ora tocca agli etiopi. Decideranno se potrò avere questo record oppure no. È al 100% nelle loro mani”. La corsa non ha solo a che fare con l’aggiudicarsi un record, ma ci sono anche delle motivazioni di beneficenza. Boyd è candidato a un’organizzazione no-profit da lui fondata, chiamata Rainbow Leaders, che incoraggia i giovani sudafricani a votare. Il denaro che raccoglierà – riporta The indipendent, sarà “di vitale importanza” per i giovani.