I capi di Stato della Comunità dell’Africa orientale (Eac) riuniti ieri a Nairobi, in Kenya, hanno deciso di dar vita a una forza militare regionale, sotto comando keniano, da dispiegare nell’Est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). La regione, in preda all’instabilità e alla violenza dall’epoca del genocidio in Ruanda del 1994, è tornata alla ribalta delle cronache delle ultime settimane con il risorgere dell’M23 (Movimento 23 marzo), una ribellione silenziosa dalla fine del 2013 ma tornata a farsi sentire da gennaio scorso, e con intensi combattimenti con le forze armate congolesi. Sullo sfondo, rinnovate accuse congolesi al vicino Ruanda di appoggiare la ribellione.
Secondo il comunicato finale dell’incontro dell’Eac, la forza regionale, che sarà costituita nei prossimi giorni, avrà come missione di cercare di stabilizzare e di garantire la pace nella Rdc, in collaborazione con le forze militari e amministrative congolesi. La forza regionale, che non includerà militari del Rwanda come richiesto da Kinshasa, dovrebbe anche collaborare all’attuazione del processo di disarmo e smobilitazione dei miliziani armati. La forza regionale è istituita come forza della Comunità dell’Africa orientale ai sensi del protocollo Eac sulla pace e la sicurezza, dell’articolo 124 del trattato Eac sulla pace e la sicurezza regionale e dell’articolo 125 sulla cooperazione in materia di difesa.
I capi di Stato chiedono inoltre “l’immediata cessazione” delle ostilità, compreso il ritiro delle posizioni recentemente assunte dai belligeranti.
I leader regionali si sono impegnati a contribuire alla riconciliazione e a una pace duratura e a trovare una soluzione rapida e duratura al conflitto nella Rdc, in particolare nelle province del Nord e del Sud Kivu e nell’Ituri.
Nell’Est del Congo sono già presenti caschi blu della Missione dell’Onu Monusco, ma anche militari ugandesi, sulla base di un accordo di difesa che prevede una cooperazione congiunta, con i congolesi, contro i ribelli delle Adf, agguerrito gruppo ribelle con radici ugandesi.
