Una mostra celebra dieci donne africane che stanno cambiando il racconto sull’Africa

di claudia

Chi sono le donne che stanno contribuendo a cambiare la narrativa del continente nel mondo? Difficile stilare una lista. La modella, regista e attrice camerunese Stella Chuisse ha voluto celebrarne simbolicamente dieci, scelte tra coloro che stanno facendo la differenza per raccontare un’Africa tutt’altro che immobile, dove le donne giocano un ruolo chiave per la crescita dell’Africa. Dall’economia alla moda, passando per la musica, la medicina, la scrittura e l’attivismo ambientale:  “I Want to Be Like Her” (voglio essere come lei) è in corso al Centre d’Art Photographique Reza di Châteauvillain, Haute-Marne, Francia.

“Le ragazze devono sapere che anche loro possono essere strumenti per lo sviluppo dell’Africa, che sono le leader di domani e che possono influenzare e ispirare le generazioni future con il loro lavoro e i loro risultati”: con queste parole la modella, attrice e imprenditrice Stella Chuisse presenta al Guardian il suo progetto fotografico, attualmente esposto in Francia al Centre d’Art Photographique Reza di Châteauvillain a Haute-Marne, progetto ancora aperto e pronto per essere ampliato.

Per celebrare le donne che hanno fatto e stanno facendo la differenza per cambiare la narrativa sull’Africa, Chuisse veste i panni di dieci di loro in una serie di foto che le rappresentano nella loro professione. Tra queste emerge la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, 49 anni. Il suo primo romanzo è Ibisco viola, uscito in Italia nel 2006. Ambientato nella Nigeria post-coloniale, l’opera nel 2005 ha vinto il Commonwealth Writers’ Prize per la categoria “First Best Book”. Oltre che per la sua produzione letteraria, Chimamanda Ngozi Adichie si è distinta per il suo discorso in occasione del TEDxEuston, poi ripreso e pubblicato da Einaudi: “We should all be feminists” (Dovremmo essere tutti femministi).

Chimamanda Ngozi Adichie

Tra i ritratti impersonificati da Chuisse, riporta il Guardian, ci sono anche l’avvocata camerunese e sostenitrice dei diritti LGBTQ+ Alice Nkom, l’ambientalista keniota Wangarĩ Maathai, l’ostetrica e attivista per i diritti delle donne Edna Adan Ismail. Ismail ha fondato un ospedale e un’università che hanno ridotto significativamente la mortalità materna in Somaliland, oltre ad aver combattuto per decenni le mutilazioni genitali femminili. L’avvocato per l’uguaglianza di genere Marthe Wandou, l’icona della musica Angélique Kidjo, cantante, cantautrice e compositrice del Benin, vincitrice di cinque Grammy Awards.

Edna Adan Ismail

Spazio anche all’economia, dove le donne del continente stanno piano piano guadagnando un ruolo più di spicco, con il ritratto di Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice generale dell’Organizzazione mondiale del commercio, prima donna e prima africana a guidare l’Organizzazione mondiale del commercio con questa carica. Per lo sport c’è l’atleta campionessa di salto triplo Francoise Mbango, la prima atleta del Camerun ad aver conquistato almeno una medaglia ai Giochi olimpici. Per la letteratura, oltre al ritratto di Ngozi Adichie, c’è quello della camerunese Marie Claire Eléonore Débochère Matip, 86 anni. Il suo romanzo Ngonda, uscito nel 1958, è uno dei primi testi in lingua francese pubblicati da una donna dell’Africa subsahariana.

Per celebrare la cultura e le tradizioni del continente di cui le donne si fanno promotrici emergono dagli scatti elementi caratteristici di una moda tradizionale, come quella del tessuto camerunese ndop, simbolo di potere e intelligenza.

Foto di apertura: Stella Chuisse

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