Di Federico Pani – Centro studi AMIStaDeS
Il settore turistico africano ha pagato un prezzo molto alto a causa della pandemia di Covid-19. Il settore dei viaggi sembra essere cambiato: sono nate iniziative private e programmi governativi con l’obiettivo di risollevare l’economia del Continente, duramente provata da mesi di chiusure forzate.
La pandemia correlata al COVID-19 ha avuto un impatto significativo sul comparto turistico africano che ha dovuto confrontarsi non solo con le misure di contenimento del virus, che hanno imposto lunghe chiusure e limitazioni, ma anche con il venir meno di una quota importante di fatturato rappresentata dall’arrivo sul Continente dei turisti stranieri.
Ripensare il turismo: una strategia possibile?
I vari lockdown imposti dalle autorità durante l’emergenza pandemica sembrano aver determinato un cambiamento nella richiesta turistica che richiede ora la capacità di ripensare non solo i servizi offerti, ma anche i luoghi e le strutture di accoglienza. Inoltre, le prospettive ancora incerte in termini di diffusione del virus nei prossimi mesi richiedono scelte urgenti e condivise tra operatori e politica in grado di favorire investimenti e progettazione.
Dopo la pandemia il settore dei viaggi sembra essere cambiato e sembrano ora emerse nuove tendenze legate alla sicurezza, ai metodi di prenotazione e alle modalità di soggiorno. Il turismo è uno dei settori che ha subito maggiormente gli effetti della chiusure forzate indotte per cercare di limitare la diffusione del coronavirus. Secondo i dati forniti dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), le riduzioni dei flussi globali oscillano tra il 60 e l’80% rispetto al 2019. Le perdite economiche stimate per il Continente dall’Organizzazione Mondiale del Turismo arrivano a 1.100 miliardi di euro, tre volte superiori a quelle dovute alla crisi economica del 2009.
I duri lockdown hanno fatto perdere al settore africano del Travel & Tourism 55 miliardi di dollari: a pagare maggiormente il prezzo salato nel Continente sono state le compagnie aeree, che hanno visto un calo del fatturato del 95%. Il crollo del turismo, che arrivava a rappresentare il 10% del Pil del Continente africano, ha inciso sui redditi di 24 milioni di famiglie, che proprio da questo ambito ricavavano quanto necessario per il proprio sostentamento.
Se negli anni scorsi interi Paesi erano stati spazzati via dalle “mappe turistiche” a causa di problemi di sicurezza e instabilità, con drastiche riduzioni in termini di afflussi specie nel Sahel, in Tunisia, in Egitto, è nel post pandemia che l’intero Continente ha invece patito la crisi dell’industria del turismo e si è visto costretto a trovare alternative per sopperire alle perdite economiche.
Il tentativo di rilancio del Marocco
Il Marocco, per esempio, è stato uno dei Paesi che nel corso degli ultimi anni aveva maggiormente puntato sul turismo. Uno studio della Confederazione nazionale di settore stimava che il Paese nordafricano avrebbe avuto un calo del 39% nelle prenotazioni e una perdita di oltre 13,85 miliardi di dollari tra il 2020 e il 2022. È un questo quadro desolante che si inserisce la notizia di un accordo con la Svizzera per favorire lo sviluppo del turismo sostenibile nella regione di Béni Mellal-Khenifra. L’intesa si proponeva infatti di fornire agli attori locali strumenti che consentissero loro di rafforzare la competitività e l’accesso ai mercati internazionali dei settori inclusi nella catena del valore del turismo, attraverso l’attuazione di un programma inteso a migliorare la gestione degli alloggi e l’accoglienza dei visitatori in linea con la situazione post-Covid-19, cercando di conciliare le esigenze dei viaggiatori con il controllo sanitario insito nelle “pratiche” igienico sanitarie che vogliono limitare la diffusione del virus.
Safari virtuali, progetti online e nuovi investimenti.
Oltre al Marocco, altri Paesi si son mossi in strade differenti. Il Kenya ha invece puntato sulla promozione con safari virtuali. L’Angola ha invece reso disponibile online la collezione d’arte ospitata dal Memoriale António Agostinho Neto, uno dei monumenti emblematici di Luanda, intitolato al primo presidente dell’Angola indipendente.
L’Egitto aveva previsto riduzioni sul costo dei visti turistici e sul biglietto di ingresso nei siti archeologici e nei musei. Capitoli a parte meritano gli annunci di nuovi investimenti: è il caso di Radisson, gruppo alberghiero internazionale che dovrebbe realizzare sei nuovi alberghi in cinque Paesi africani, confermando la propria strategia di espansione nel periodo post-pandemico.
Anche a Capo Verde la pandemia ha lasciato strascichi importanti: nell’arcipelago di circa 556.000 abitanti, le infezioni sono state circa 56.000, e i morti oltre 400. L’arcipelago è stato uno dei Paesi economicamente più colpiti dalle conseguenze del Covid-19, visto come un quarto del PIL nazionale dipendeva dal turismo: dopo la pandemia, questo dato è stato praticamente azzerato e un’ondata di disoccupazione ha travolto il Paese. Un programma da quasi 5 milioni di euro, finanziato da parte dell’Unione Europea e dell’UNDP, convoglierà ora risorse ingenti nell’arcipelago: il piano consta di micro-progetti di un turismo alternativo, al di fuori delle rotte consuete tipiche del turismo di massa, spesso incentrato sul binomio sole-mare. Secondo le intenzioni accoglienza, cultura, lingua, artigianato e gastronomia locale dovrebbero cercare di fornire quel giusto mix per fornire una risposta efficace e sostenibile alla crisi post-pandemica.
L’intento dei proponenti è quello di riuscire ad apportare miglioramenti alla vita dei cittadini locali: lavori stabili per i giovani e l’incontro con turisti altrettanto sensibilizzati rispetto al turismo comunitario dovrebbero consentire la buona riuscita del progetto, assieme alla creazione di reti fra persone, in antitesi al “mordi e fuggi” dei pacchetti proposti dalle agenzie turistiche occidentali, che spesso trascurano, in termini di conoscenza effettiva, i locali visitati e le loro culture.
Sitografia
RIPARTENZA DEL TURISMO POST-PANDEMIA?, Confindustria.
https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/congiuntura-e-previsioni/dettaglio/webinar-ripartenza-turismo-post-pandemia
Turismo post Covid: gli ultimi trend del settore, Allthingscommunicate.
https://www.allthingscommunicate.it/blog/turismo-post-covid-gli-ultimi-trend-del-settore
Gianfranco Belgrano, Così il Covid-19 ha messo in ginocchio la sostenibilità del turismo africano, aics.gov, luglio 2020.
https://www.aics.gov.it/oltremare/articoli/prosperita/cosi-il-covid-19-ha-messo-in-ginocchio-la-sostenibilita-del-turismo-africano/
Luca Bussotti, Capo Verde, una nuova forma di turismo per uscire dalla crisi post Covid 19, Focus on Africa, 23 marzo 2022.
https://www.focusonafrica.info/capo-verde-una-nuova-forma-di-turismo-per-uscire-dalla-crisi/