Una petizione per cambiare nome al viale Leopoldo II nel 16 arrondissement a Parigi. L’ha lanciata l’editore e scrittore Marc Wiltz per cancellare dalla capitale francese ogni riferimento al sovrano belga che si è macchiato di una delle più cruente stragi compiute in Africa alla fine dell’Ottocento.
Leopoldo II non ha ucciso nessuno personalmente. Ma la sua sete di denaro ha fatto sì che, tra il 1885 e il 1909, i belgi uccidessero con i machete (si risparmiavano i proiettili) migliaia di congolesi che, a loro dire, non lavoravano abbastanza per la corona (allora il Congo era un possedimento privato del Belgio). I funzionari di Bruxelles non solo uccidevano, ma mutilavano mani, braccia e orecchie ai contadini. Stime sulle perdite umane oscillano fra i 3 e i 10 milioni di morti e secondo diversi storici le atrocità commesse sono tali da costituire un genocidio. Gli storici che si sono occupati di questo periodo tendono a dare un’immagine molto oscura di Leopoldo proprio a causa delle uccisioni di massa e delle violenze che si ebbero nel Congo. Uno storico britannico disse che Leopoldo «fu un Attila in vesti moderne, e che sarebbe stato meglio per il mondo che non fosse mai nato».
Molti scrittori dell’epoca si ribellarono e denunciarono l’ignominia. Tra essi Edmund Morel, Joseph Conrad, Mark Twain, Conan Doyle. Di fronte a tanta violenza, alla fine, nel 1908, lo stesso Parlamento belga costrinse il Re a cedere lo Stato Libero del Congo al Governo del Belgio.
Il tempo, purtroppo, ha cancellato il ricordo di questi crimini. Ora però l’editore Marc Wiltz ha lanciato una petizione, indirizzata al presidente Hollande, al sindaco di Parigi Anne Hidalgo e al sindaco del quartiere Claude Goasguen, affinché il viale non sia più intitolato al monarca belga e a esso sia dato un nome nuovo. Non solo ma ha chiesto che anche il Belgio faccia lo stesso nelle sue città.