Si è svolta ieri ad Accra in Ghana la 61esima sessione dei capi di stato e di governo della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), dove sono state prese delle decisioni riguardanti sanzioni economiche, transizione politica e nomine per Paesi quali Mali, Burkina Faso e Guinea
La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha deciso ieri di revocare le sanzioni economiche e finanziarie imposte al Mali lo scorso 9 gennaio, ma anche di ordinare la riapertura delle frontiere per il passaggio di merci e persone. Lo si apprende da una dichiarazione di Jean-Claude Kassi Brou, presidente uscente della Commissione Ecowas.
Le sanzioni individuali contro i leader della giunta e la sospensione del Mali dagli organismi interni dell’Ecowas restano tuttavia mantenute “fino al ritorno all’ordine costituzionale”. Brou ha aggiunto che “i capi di stato hanno precisato che i militari della giunta non potranno essere candidati alle elezioni presidenziali”.
Dal 9 gennaio il Mali era sospeso dai sistemi delle banche centrali e commerciali dell’Ecowas, inclusa la Banca centrale degli Stati dell’Africa occidentale, soffriva della chiusura delle frontiere terrestri e aeree tra il Paese e gli altri membri dell’Ecowas, erano sospese le transazioni commerciali ad eccezione di medicinali e beni di prima necessità e i Paesi Ecowas avevano ordinato il ritiro degli ambasciatori da Bamako. Il Paese era anche sospeso da tutti gli aiuti finanziari da parte delle istituzioni dell’organizzazione, la Banca Ecowas per gli investimenti e lo sviluppo (Ebid) e la Banca di sviluppo dell’Africa occidentale (Boad).
Guinea
Sempre durante il vertice di ieri Ecowas ha respinto il piano di transizione politica di 36 mesi proposto dalla giunta al governo in Guinea, concedendo un mese di tregua alle autorità guineane per rivedere il calendario elettorale. Una decisione è stata presa ieri in occasione della 61esima sessione dei capi di stato e di governo dell’Organizzazione, tenutasi ad Accra in Ghana. Lo si apprende da una dichiarazione di Jean-Claude Kassi Brou, presidente uscente della Commissione Ecowas. Inoltre, l’Organizzazione ha nominato un nuovo mediatore per la Guinea, l’ex presidente beninese Thomas Boni Yayi. Il presidente della transizione in Guinea, il colonnello Mamady Doumbouya, martedì scorso aveva contestato la nomina da parte dell’Ecowas di un mediatore per il suo Paese, Mohamed Ibn Chambas nominato lo scorso novembre.
Burkina Faso
La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha deciso ieri di revocare la minaccia di sanzioni economiche e finanziarie che grava sul Burkina Faso dallo scorso marzo: le sanzioni, che erano state adottate da Ecowas in precedenti riunione, non sono mai state applicate.
Secondo un comunicato stampa di Ecowas di ieri, al termine della 61esima sessione dei capi di stato e di governo dell’Organizzazione, si è tenuto conto della relazione del mediatore Ecowas per il Burkina Faso, l’ex presidente nigerino Mahamadou Issoufou, che ha evidenziato due aspetti chiave: i due anni di transizione proposti dalle autorità burkinabé, al posto dei tre anni inizialmente annunciati, con il ritorno al potere dei civili entro il 1 luglio 2024, e la libertà di movimento concessa all’ex presidente Roch Marc Christian Kaboré, annunciata ieri mattina.
Il Burkina Faso, così come Mali e Guinea, resta comunque sospeso dai corpi dell’organizzazione dell’Africa occidentale.