Vertice sul clima, critiche ai crediti di carbonio

di claudia

Gli attivisti per il clima di Friends for Earth Africa (Fea), un’organizzazione ambientalista panafricana che si concentra sul sostegno alle lotte ambientali basate sui diritti nella regione africana, hanno criticato la nuova Africa carbon markets initiative, sostenendo che si tratta solo di un altro “incentivo” all’inquinamento che metterà a repentaglio gli sforzi per ridurre le emissioni di carbonio. Lo si apprende da un comunicato stampa di Fea.

“Dobbiamo respingere qualsiasi iniziativa che non si concentri sul raggiungimento del 100% di energia rinnovabile nel continente africano” si legge nel comunicato, in cui si evidenzia che la crisi climatica non può essere risolta “spostando l’aria da una parte all’altra del mondo” trasformando l’Africa in una discarica virtuale. “I mercati del carbonio si fondano su diversi miti scandalosi: presumono che le emissioni permanenti di combustibili fossili possano essere equiparate ai fragili cicli biologici naturali del carbonio” sostiene Omar Elmawi, direttore esecutivo di Muslims for human rights (Muhuri). “È illogico, questi due processi hanno cicli di vita diversi. Le soluzioni basate sulla natura, come il rimboschimento, non sono permanenti: il carbonio immagazzinato negli alberi viene rilasciato quando gli alberi bruciano o il terreno si degrada, perché dovremmo investire in progetti che lasciano più domande che risposte?” Elmawi ha sottolineato che l’Africa dovrebbe concentrarsi sull’acquisizione di finanziamenti per gli aiuti umanitari, le energie rinnovabili e la sicurezza.

Fea sostiene che la fondazione Rockefeller e altri sono “decisi” a promuovere l’agenda dei mercati del carbonio: “Centinaia di milioni di dollari sono stati promessi lunedì, inclusi 450 milioni di dollari dalla Carbon Alliance degli Emirati arabi uniti, per aumentare di 19 volte la produzione di crediti di carbonio in Africa entro il 2030. Altri che hanno impegnato soldi per progetti sul carbonio sono la Gran Bretagna (62 milioni di dollari), la Germania (65 milioni di dollari) e il Climate Asset Management (200 milioni di dollari)”. Secondo i gruppi ambientalisti africani l’African carbon markets initiative è l’ultimo programma di crediti di carbonio nel quale politici, imprese e alcuni filantropi si stanno impegnando, sostenendo che risolverà il problema climatico dell’Africa.

Il direttore di Power shift Africa, Mohamed Adow, ha detto nel comunicato di Fea che “l’Africa ha tanto potenziale per guidare la risposta alla crisi climatica causata dalle nazioni ricche. Abbiamo abbondanti risorse pulite e rinnovabili, alcuni leader visionari e una popolazione giovane che trarrà beneficio da uno sviluppo rispettoso del clima. L’iniziativa del mercato del carbonio è una soluzione al problema di qualcun altro, riconfezionata, ancora una volta, per ingannarci. Esistono soluzioni reali e dobbiamo percorrerle”.

Power shift Africa, in un rapporto pubblicato in questi giorni, sostiene che l’inquinamento diventerà intollerabile se l’African carbon markets initiative raggiungerà i suoi obiettivi: le aziende private sarebbero infatti libere di emettere fino a 2,5 miliardi di tonnellate di carbonio aggiuntivo all’anno entro il 2050 in cambio dei crediti di carbonio acquistati sui mercati.

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