di Annamaria Gallone
Ci sono tanti modi per sostenere l’Africa. Al di là degli aiuti umanitari, un’altra forma di aiuto è quella di valorizzarne la cultura, sconosciuta ai più. Il CUAMM (Medici con l’Africa), al di là del suo prezioso impegno per la promozione e la tutela della salute in Africa, ha ben chiaro questo valore e anche quest’anno ha progettato un originale, bellissimo calendario.
Se per il 2023 la tematica era la letteratura africana, che ha presentato le opere di alcuni dei più significativi scrittori africani, quest’anno il grande protagonista è il CINEMA AFRICANO.
Il calendario Visioni d’Africa colpisce innanzi tutto per i disegni di Giordano Poloni, che, grazie anche alla sua passione per il cinema, attraverso le interpretazioni di potenziali locandine di questi film, è riuscito a cogliere il significato profondo dei film e ha realizzato piccole opere moderne di grandissima efficacia.
Io ho scritto, in collaborazione con il CUAMM, sui film e i registi, in un contesto in bilico tra passato coloniale, regimi post indipendenza, drammi e sfide attuali. La scelta è stata davvero difficile e, poiché i mesi dell’anno sono solo 12, sono stata costretta ad escludere grandi capolavori, di cui abbiamo compilato una lista alla fine del calendario.
Vorrei citare qualcuno dei film prescelti, per darvi un assaggio del tutto, come ad esempio:
LE CRI DU COEUR di Idrissa Ouédraogo (Burkina Faso) 1994
È un film affascinante che parla attraverso una metafora in cui la iena diventa un’immagine evocatrice di spazi lontani e di paure ancestrali. Non è uno dei film più noti e premiati del regista, ma gli incubi visionari del piccolo protagonista e la sua nostalgia profonda, ne fanno un film di valore universale, a cui si aggiunge la straordinaria professionalità del grande Maestro.
I AM NOT A WITCH di Rungano Nyoni (Zambia) 2017
L’eroina della storia, Shula, è una bambina di nove anni accusata di stregoneria e “internata” in un campo dove altre donne sono state dichiarate streghe in maniera totalmente arbitraria, conseguenza di superstizioni troppo ancorate nella cultura locale. Il film è un all’originale connubio di satira e antropologia sociale.
AFRICA PARADIS di Sylvestre Amoussou (Benin) 2006
È un film molto divertente, una commedia agro-dolce con soluzioni bozzetistiche e caricaturali, che si ispira a una delle più delicate questioni sociali e politiche sempre attuale e la proietta, con suggestioni fanta-sociologiche, in un ipotetico prossimo futuro nel quale la politica dell’immigrazione è capovolta e le fortune economiche dell’Europa e dell’Africa sono invertite.
AFRONAUTS di NWATAMA FRANCIS BONOMO (Ghana) 2014
Sebbene basato su eventi reali, il film rende la storia del programma spaziale dello Zambia come un’opera onirica sullo sfondo dei movimenti di indipendenza degli anni ’60. Al di là dell’atmosfera affascinante delle immagini in un ipnotico sfocato bianco e nero, è corto impegnato sia nella scelta della protagonista, donna, africana e albina, che nel combattere le immagini coloniali e inventare un linguaggio nuovo.
TIMBUKTU di Abderrahmane Sissako (Mauritania) 2014
Un’opera politica il cui discorso tematico e di denuncia affiora da una scrittura filmica poetica.In questo film, in cui racconta l’orrore dell’integralismo, un colore caldo, e paesaggi di estrema bellezza s’integrano alle sequenze di alta intensità emotiva. È l’opera di uno dei più grandi Maestri contemporanei.
ADELINHO di HICHAM AYOUCH(Marocco) 2022
È raro che in questi tempi bui i registi adottino temi ironici, questa, invece, è una commedia molto divertente, surreale, spesso grottesca, con la quale il regista, “castigat ridendo mores” denunciando tanti aspetti della società e soprattutto il fanatismo religioso, che purtroppo rispecchia fedelmente un’attuale, drammatica realtà.
Spero di avervi invogliato ad acquistare il calendario e a regalarlo ai vostri amici perché sono certa che sia un ottimo ambasciatore per ottenere contributi che sostengano il prezioso impegno del CUAMM. Penso che i progetti delle organizzazioni che lavorano “con l’Africa nella cultura” siano fondamentali perché la cultura africana è veramente e ingiustamente conosciuta da pochi e veicolarla con progetti originali come questo significa portare un contributo per poter apprezzare chi ci vive accanto ed è spesso oggetto di bieco razzismo.
Inoltre, le persone che conoscono l’Africa troveranno modo di arricchire la loro conoscenza nell’ambito di una cinematografia troppo poco conosciuta e, per coloro che la conoscono poco, si aprirà una finestra importante su una realtà che va al di là dell’immagine di miseria e primitività troppo spesso veicolata dai media. Sia chiaro che il calendario vuole essere anche un caldo incoraggiamento a “vedere” i film africani, alcuni dei quali oggi sono visibili sui canali televisivi, le più importanti piattaforme e “on demand”.
E fin d’ora vi invito al FESCAAAL (Festival di Cinema Africano, d’Asia e America” che avrà luogo il mese di maggio 2024 e porterà le più recenti e stimolanti produzioni di questa cinematografia.
Foto di apertura: LE CRI DU COEUR di Idrissa Ouédraogo (Burkina Faso) 1994