“Volevo essere BIANCA, ma sono FORTUNATAMENTE NERA” – intervista a Nogaye Ndiaye

di claudia
Nogaye Ndiaye

«Per anni ho sofferto per il mio aspetto, mi vergognavo per il colore della mia pelle “sbagliato”, volevo assomigliare agli amici e alle amiche dalla pelle bianca. Rifiutavo la mia identità, le mie radici. Ora ho capito che sono fortunatamente nera». NOGAYE NDIAYE, 26 anni, nata in Italia da genitori di origine senegalese, cresciuta in un paesino di provincia, ha assorbito tutto il pregiudizio e il rifiuto che la nostra società riserva a chi è “straniero” e ha istintivamente cercato, con tutta se stessa, di appartenere a una maggioranza che la faceva sentire diversa. Ma un viaggio in Senegal le ha fatto cambiare idea e vita. Non solo Nogaye si è riappropriata della sua identità, ma ha trovato l’ispirazione e lo slancio per diventare attivista per i diritti civili e sociali, nonostante l’enorme difficoltà nell’intavolare un dialogo sul razzismo nel nostro Paese.

Laureata in giurisprudenza, curatrice del profilo Instagram @leregoledeldirittoperfetto attivista e divulgatrice, nel libro “FORTUNATAMENTE NERA Il risveglio di una mente colonizzata” (HarperCollins, pp 224, €16.90) Nogaye Ndiaye – che sarà presente alla prossima edizione di Dialoghi sull’Africa – ci propone lo stesso percorso di decostruzione che lei per prima ha fatto, illuminando quelle zone d’ombra che spesso fingiamo di non vedere o addirittura neghiamo.

Intervista a cura di Marco Trovato

Per partecipare alla prossima edizione di Dialoghi sull’Africa: www.africarivista.it/dialoghi24/

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