Slitta a una data ulteriore non definita il lancio della moneta Eco, che dovrebbe sostituire il franco Cfa in otto Paesi. Lo hanno annunciato i capi di Stato e di governo durante l’ultima sessione della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao-Ecowas), a Niamey. Nel comunicato finale, viene chiesto alla Commissione della Cedeao di «continuare a lavorare con le banche centrali, con i ministeri delle Finanze, per l’adozione di una nuova road-map per il programma della moneta unica dello spazio regionale». Non sono pronti gli aspetti tecnici necessari al lancio della nuova moneta, dalla fabbricazione delle banconote, agli aggiornamenti informatici e amministrativi, alla banca federale regionale. L’annuncio del passaggio dal franco Cfa all’Eco aveva suscitato una polemica tra i governi francofoni e anglofoni. Questi ultimi accusano i francofoni di aver scavalcato il progetto di moneta unica della Cedeao. La riforma, ha ricordato il ministro sierraleonese degli Esteri, Nabeela Tunis, «fa parte delle azioni da compiere per trasformare il franco Cfa, così come le altre monete, in Eco, così come previsto dalla road-map rivisitata della Cedeao».
Nel caso dei Paesi della zona Cfa, l’adozione dell’Eco doveva cambiare anche il principio che vuole, sin dalla creazione nel 1945 della moneta dell’area francofona, che il 50% delle riserve in valuta estera sia detenuto presso la Banca di Francia, l’ex potenza colonizzatrice, dove peraltro vengono stampati i Cfa. Dovrebbe invece rimanere il principio di parità fissa con l’euro, ovvero 1 euro = 655,96 franchi CFA, che sebbene possa essere utile nel contenere l’inflazione, rappresenta secondo alcuni economisti africani un freno alle esportazioni.
(Fonte: InfoAfrica)