Sono più di sette milioni i cittadini zambiani iscritti ai registri elettorali che saranno chiamati alle urne domani, giovedì 12 agosto, per scegliere il prossimo capo dello Stato e rinnovare i membri del Parlamento di Lusaka, così come i rappresentanti dei distretti amministrativi locali.
Un appuntamento che si svolge in un clima caratterizzato da una forte tensione, a causa soprattutto della decisione del presidente in carica Edgar Lungu – in carica dal 2015 dopo la morte del suo predecessore Michael Sata – di candidarsi per un controverso terzo mandato che i suoi oppositori ritengono incostituzionale essendo stato eletto già due volte, nelle elezioni generali del 2015 e del 2016, ma che la Corte Costituzionale ha invece ritenuto legittimo poiché il suo primo mandato è durato solo un anno.
In tutto sono 16 i candidati che aspirano alla massima carica dello Stato, ma il principale contendente di Lungu è il leader del Partito Unito per lo Sviluppo Nazionale (Upnd) Hakainde Hichilema, che si presenta per la sesta volta a un’elezione presidenziale.
A sottolineare la tensione, la presenza dall’inizio del mese di agosto dei militari schierati per le strade del Paese con il mandato di evitare il deflagrare delle violenze politiche, dopo che due sostenitori del partito del presidente Lungu, il Patriotic Front (Pf), sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco nel collegio elettorale di Kanyama a Lusaka da presunti militanti dell’opposizione.
Secondo gli osservatori, chiunque otterrà l’incarico quale futuro presidente dello Zambia si troverà comunque di fronte a sfide fondamentali: in primis quelle di risollevare le credenziali democratiche del Paese e rilanciare l’economia nazionale, caratterizzata da un default sovrano lo scorso novembre a causa dell’impossibilità di ripagare parte degli interessi del proprio debito estero.
Su una popolazione la cui età media è pari a circa 18 anni e in cui più di metà degli elettori iscritti ai registri elettorali ha meno di 30 anni, lo Zambia ha un tasso di disoccupazione che si aggira intorno al 40% della forza lavoro attiva, mentre il tasso di inflazione è superiore al 20% su base annua. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) prevede inoltre che lo Zambia sarà quest’anno uno dei Paesi con il più basso tasso di crescita del prodotto interno lordo in tutto il continente, con una previsione di crescita dello 0,6% nel 2021 dopo aver registrato una contrazione del 3,5% lo scorso anno.