Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, arriva oggi in Zambia dopo una visita di due giorni in Mozambico. Mattarella sarà accolto dal Presidente della Repubblica, Hakinde Hichilema eletto capo dello Stato lo scorso anno. Quello di Hichilema si è rivelato, fin da subito, un mandato difficilissimo. Si è infatti trovato di fronte a un debito estero gigantesco al quale fare fronte.
Secondo la rivista The Diplomat, “la dimensione del debito totale del settore pubblico dello Zambia è di 26,96 miliardi di dollari. Di questo, il debito estero rappresenta poco più del 62%, con 7,15 miliardi di dollari e 6,23 miliardi di dollari dovuti rispettivamente dal governo centrale a partner ufficiali di sviluppo e attori commerciali; 3,48 miliardi di dollari dovuti da imprese statali dello Zambia”.
Nel 2021, a pochi mesi dalla sua elezione, Hichilema è riuscito a negoziare un salvataggio da 1,4 miliardi di dollari da parte del Fondo monetario internazionale per la sua parte di debito. Rimane però ancora da trovare un accordo con tutti i creditori, primo fra tutti la Cina. E potrebbe essere necessario molto più tempo. Per Pechino, le traversie dello Zambia stanno diventando un banco di prova. Su questo fronte si gioca, secondo l’autorevole Financial times, la volontà cinese di assumere un ruolo guida nella ristrutturazione degli obblighi di debito degli Stati inadempienti.
Il prestito totale della Cina allo Zambia sarebbe (il condizionale è d’obbligo in questa partita avvolta dalla discrezione e dai silenzi) pari al 5,5 miliardi di dollari e cioè circa il 30% del debito estero totale e a circa il 20% del Pil dello Zambia. Secondo The Diplomat, l’80% del debito cinese è in realtà il frutto di un finanziamento agevolato con interessi bassi e, in parte, fa capo ad attori diversi che hanno finalità differenti e che non possono essere ricondotti all’autorità centrale dello Stato cinese.
Complessivamente il debito – sottolinea la rivista -, soprattutto in Paesi come quelli africani, dovrebbe essere interpretato come uno strumento per aiutare la crescita economica, per contribuire agli investimenti necessari affinché l’economia possa raggiungere risultati soddisfacenti. In realtà è uno strumento di controllo da parte di Pechino. Lo Zambia quindi rischia di ritrovarsi in quella che viene definita “trappola del debito”. La sua crisi dello Zambia racconta l’altra faccia delle penetrazione strategica cinese, e apre gli spazi per le attività di Paesi più cooperativi come l’Italia.
Non è un caso che Mattarella abbia incontrato in Mozambico la comunità italiana, tra cui molti operatori della cooperazione. E lo stesso farà anche in Zambia. Marina Sereni, la viceministra agli Affari Esteri che lo accompagna, visiterà visiterà il progetto Edu-Care, che CELIM, Ong milanese, porta avanti con i partner Africa Call Organization e Association Pope John XXIII, e si rivolge a bambini e giovani con disabilità nei distretti di Lusaka e Ndola promuovendo la loro inclusione.
“In Zambia i giovani con disabilità non godono ancora degli stessi diritti del resto della popolazione a causa di fattori economici, culturali e sociali – spiega Lara Viganò, Programme Coordinator Celim per l’Africa -. Secondo la Policy Nazionale sulla Disabilità, il tasso di alfabetizzazione e l’accesso all’istruzione primaria sono più bassi per i giovani con difficoltà di apprendimento (67% e 86,8%) rispetto a quelli senza (81,7% e 95%) e vi è un divario del 14,8% nell’accesso a spazi ricreativi e sportivi a favore delle persone senza disabilità. A Lusaka e Ndola l’esclusione dei minori con disabilità è ancora più critica. Le condizioni di povertà assoluta delle famiglie di provenienza e i costi aggiuntivi legati alla cura dei minori con disabilità aggravano la loro condizione alimentando il circolo vizioso tra disabilità e povertà. L’accesso all’istruzione e ad attività ricreative è ostacolato dalla presenza di barriere architettoniche, bassa preparazione degli insegnanti, materiali didattici e attrezzature sportive inadeguati, dal forte stigma”.
Con Edu-Care a 479 ragazzi e ragazze sono offerte educazione e attività ricreative inclusive e speciali, opportunità lavorative e migliori diagnosi e trattamenti per autismo ed epilessia. Gli operatori lavorano per rendere più accessibili spazi scolastici e ricreativi, offrono inoltre formazione a docenti e medici, e sensibilizzano imprenditori e comunità per favorire l’integrazione delle persone portatrici di disabilità.
Il senso della missione in Mozambico e in Zambia, ha sottolineato il presidente Mattarella, “sta nel dare prova di ciò che possono costruire Africa ed Europa il cui avvenire è necessariamente comune. Ecco perché sono destinati al fallimento, secondo il capo di Stato, i tentativi volti a creare laggiù “zone di influenza delle grandi potenze”, come durante il colonialismo. Una pretesa che il presidente considera “fuori dalla realtà”.